Xi Jinping eletto per la terza volta al comando del Partito Comunista Cinese

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In Cina comincia il “Xi Terzo”. Xi Jinping ha ricevuto il terzo mandato, inedito e quindi storico, alla segreteria generale del Partito Comunista Cinese. L’annuncio è stato dato al termine della prima plenaria del 20° Comitato Centrale. Inoltre, Xi resta a capo della Commissione militare centrale come commander-in chief delle forze armate cinesi.

“Continueremo il duro lavoro per i nuovi obiettivi”, ha detto il rieletto Xi incontrando i giornalisti ed i media internazionali. Poi ha continuato, nel suo discorso: “Abbiamo davanti a noi un cammino arduo ma sapremo arrivare alla meta, non ci faremo spaventare da perigliose tempeste. Il popolo sarà sempre con noi e continueremo a lavorare duramente per costruire una vita migliore”.

Sull’elezione di Xi c’è un’ombra. Durante la plenaria, il rivale Hu Jintao è stato invitato da due commessi ad abbandonare l’assemblea. Hu si è prima opposto, poi è stato sollevato di peso ed accompagnato all’uscita mentre cercava di dialogare prima con Xi e poi con il suo protetto, il premier Li Keqiang. In serata il telegiornale ha citato l’episodio, mentre il tweet dell’agenzia Xinhua ha spiegato che l’ex presidente “non si è sentito bene durante la sessione, il suo staff, per la sua salute, l’ha accompagnato in una stanza accanto al luogo dell’incontro per riposarsi. E ora sta molto meglio”. Su Weibo, piattaforma social in mandarino, è stato censurato il nome dell’ex presidente.

La questione Taiwan sul tavolo. Il principio dell’Unica Cina continua a tenere banco, ed il Pcc vuole continuare a perseguire l’obiettivo: il Partito afferma “opporsi risolutamente e di scoraggiare i separatisti che cercano l’indipendenza di Taiwan”. Immediata la risposta di Taipei, con l’invito alla Cina ad “abbandonare la vecchia mentalità di aggressione e confronto”, agendo “in modo pacifico, reciproco e pragmatico”.