Appello di #Italiani Senza Cittadinanza a Mattarella: “non lasciateci soli ancora una volta”

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Un appello al presidente Sergio Mattarella a non scogliere le Camere, è arrivato da parte di #Italiani Senza Cittadinanza che, hanno inviato al capo dello stato una lettera sullo Ius soli lanciando un appello: “Presidente, non lasciateci soli ancora una volta” scrivono, ricordando che il 27 dicembre ricorrono i 70 anni della promulgazione della Costituzione italiana.

“Tutti e tutte noi – prosegue la lettera – l’abbiamo letta, riletta e riscoperta in questo anno di mobilitazione”. L’oggetto è il ddl dal numero 2092. Ma per chi la scrive è molto di più. È una legge ferma, che non riesce a diventare quella riforma promessa di legge della cittadinanza italiana.

L’appello è affinché Mattarella non “lasci che questa battaglia, iniziata con le prime mobilitazioni della Rete Nazionale Antirazzista nel 1997, quando molti e molte di noi non erano ancora nati, cada in un nulla di fatto. Anche perché così non è. Il quadro che consegnerebbe al Paese la rinuncia a discutere in aula la riforma della cittadinanza è ben diverso da quello che si presentava all’inizio della legislatura”. La lettera l’hanno scritta le donne del movimento, le dirette interessate, e tra loro, le più giovani.

Talvolta, sostengono, è necessario promuovere leggi “che possono apparire divisive ma che in realtà sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti. Non lasciateci soli ancora una volta”.

Siamo gli “Italiani e Italiane senza cittadinanza”. Abbiamo età diverse, nati nelle città italiane o all’estero, ma tutti cresciuti nel Belpaese. La maggioranza di noi va ancora alla Scuola pubblica italiana, ma una parte è all’Università o lavora. Siamo tutti Italiani con una sola particolarità: non abbiamo un documento che lo possa testimoniare.

Siamo figli di una patria che non ci riconosce. L’obsoleta legge n. 91 del 1992 non rispecchia l’attualità della nostra Italia, ci rende difficile e talvolta impossibile acquisire la cittadinanza italiana e molti di noi vengono considerati stranieri nel proprio Paese, liquidati come “Italiani col permesso di soggiorno”.
Ma non siamo stranieri né straniere.

Siamo gli “Italiani e Italiane senza cittadinanza”, uniti nel chiedere una legge 91/92 più aperta verso noi “figli invisibili”.