Pranzo di Natale sopra i 35 euro. E contro lo spreco, il riciclo del giorno dopo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Una tavola imbandita per il pranzo di Natale

Natale sobrio ed all’insegna delle tradizioni per i vicentini che, in gran numero, hanno deciso di festeggiare la ricorrenza della nascita del Bambino in agriturismo o in casa, rigorosamente con i propri cari.

Sulle tavole i classici della cucina berica, senza disdegnare qualche rivisitazione in chiave contemporanea, risotti rigorosamente preparati con il riso di Grumolo delle Abbadesse, tortellini in brodo fatti in casa, bollito, cappone e cotechino. E per deliziare il palato, prima del panettone, i formaggi dell’Altopiano e delle malghe, preparati con sapienza e stagionati alle giuste temperature, per offrire sempre al consumatore il prodotto migliore.

Si è concluso un rito, quindi, che ha visto il 42% delle famiglie vicentine, secondo la recente indagine Coldiretti/Ixè, stanziare un budget sotto i 100 euro, il 40% tra i 100 ed i 300 euro ed il resto un importo superiore, tra i quali un fortunato 2% che supera i mille euro. Abbigliamento ed accessori, prodotti alimentari e giocattoli salgono nell’ordine sul podio dei regali più gettonati, insieme a libri e musica, articoli per la casa e tecnologia.

“Si conferma anche quest’anno una spinta verso regali utili ed all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici a partire dall’enogastronomia – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù – per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori ed i profumi della tradizione del territorio. Il mercato coperto di Campagna Amica Vicenza, gli ultimi due fine settimana è stato preso d’assalto da vicentini che volevano donare con vero gusto”.

Ed in questi giorni successivi alle feste, in tavola si portano gli avanzi di cenoni e pranzi di Natale, che vengono riutilizzati in cucina anche per una crescente sensibilità verso la riduzione degli sprechi per motivi economici, etici ed ambientali. Polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce sono un’ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo “torrone”, mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. “Recuperare il cibo è una scelta che fa bene all’economia ed all’ambiente – concludono Cerantola e Palù – anche con una minore produzione di rifiuti.

Per il tradizionale appuntamento del Natale con la tavola, che oltre i tre quarti dei vicentini ha trascorso a casa, sono stati spesi – conclude la Coldiretti – più di 35 euro a testa, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno. A prevalere è stato il made in Italy sulle tavole, dove si sono affermati il bollito, i polli arrosto, i cappelletti in brodo, le pizze rustiche ed i dolci casalinghi, con una media di 3,3 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti”.