Coronavirus, Mattarella: “L’unità è dovere, senza siamo più deboli”

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando al trentesimo anniversario di Telethon al Quirinale, ha fatto in più occasioni riferimento alla situazione che sta vivendo il Paese, alle prese con il contagio e l’emergenza del Coronavirus: “L’unità di intenti e i principi di solidarietà sono un grande patrimonio per la società, particolarmente in momenti delicati per la collettività. Costituiscono un dovere. Quando si perdono ci si indebolisce tutti”. Lo stesso ha aggiunto: “La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate”.

Il Capo dello Stato ha poi ringraziato “chi sta operando con fatica, sacrificio e abnegazione per contrastare il pericolo del coronavirus. I medici, gli infermieri, il personale della Protezione civile, i ricercatori, le donne e gli uomini delle Forze Armate e di quelle di polizia: tutti coloro che in qualche modo si trovano in prima linea”.

“La scienza è alleata della società e questa deve riferirvisi con senso di responsabilità. Eppure è accaduto in questi anni che la scienza fosse messa in discussione. Abbiamo assistito a comportamenti irrazionali, al propagarsi di teorie antiscientifiche – ad esempio sui vaccini – al diffondersi di ansie che si sono tramutate in comportamenti autolesionisti”, ha dichiarato ancora Mattarella.

I ricercatori dell’Ospedale Sacco di Milano hanno isolato il ceppo italiano. Lo ha annunciato il professor Massimo Galli, direttore dell’Istituto di scienze biomediche, che ha illustrato i risultati del lavoro di ricerca che procede ininterrottamente da domenica scorsa, coordinato dalla professoressa Claudia Balotta. Fanno parte della squadra le ricercatrici Alessia Loi, Annalisa Bergna e Arianna Gabrieli, precarie, insieme al collega polacco Maciej Tarkowski e al professor Gianguglielmo Zehender. “Abbiamo isolato il virus di 4 pazienti di Codogno”,  spiega il professor Galli aggiungendo che “siamo riusciti a isolare virus autoctoni, molto simili tra loro ma con le differenze legate allo sviluppo in ogni singolo paziente”.

Si tratta di una scoperta che consentirà ai ricercatori di “seguire le sequenze molecolari e tracciare ogni singolo virus per capire cos’è successo, come ha fatto a circolare  e in quanto tempo”. Il passo successivo sarà quello di studiare lo sviluppo di anticorpi e quindi di vaccini e di cure da parte dei laboratori farmaceutici.