Consiglieri dimissionari di Acque del Chiampo: “ingerenza del comune di Arzignano”

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Presidente e Consigliere delegato in una doppia immagine sal sito laconceria.it

I quattro consiglieri d’amministrazione della società Acque del Chiampo dimissionari dopo la seduta di ieri mettono i celebri puntini sulle “i” dopo la frattura definitiva. Un comunicato firmato dal consigliere delegato Andrea Pellizzari, dalla vicepresidente Anna Bertazzoni e da Vania Molon e Luisa Nardi esprime a “otto mani” il rammarico per i fatti recenti che hanno portato alla loro uscita dall’organo di governo dell’azienda consortile di gestione delle risorse idriche della Vallata dell’Ovest Vicentino, presieduto da Renzo Marcigaglia. Denunciando quella che viene definita esplicitamente come “ingerenza da parte del Comune di Arzignano“, e lamentando l’assenza di dialogo e i problemi di gestione derivati da un clima di tensione inappropriato in una fase cruciale per Acque del Chiampo. Intorno alle nomine del consorzio Arica si sarebbero acuiti i contrasti sfociati in scontro verbale a mezzo stampa locale.

Riportiamo integralmente la nota giunta in redazione.

Sono tanti gli episodi in cui si è concretizzata una vera e propria ingerenza da parte del Comune di Arzignano all’interno del lavoro del Consiglio di Amministrazione non applicando sovente gli strumenti previsti dalla Convenzione per il Controllo Analogo posti a tutela degli altri comuni soci. Un atteggiamento che abbiamo già avuto modo di far constatare anche alla Commissione di Vigilanza per il Controllo Analogo che è iniziato l’estate scorsa e che è stato in costante crescendo.

Tale ingerenza nell’attività dell’organo gestorio ha creato e sta creando difficoltà operative, non ultimo due giorni fa in occasione dell’approvazione del Bilancio e rinnovo degli Organi sociali del Consorzio Arica in cui per l’ennesima volta abbiamo subito un tentativo di ingerenza in particolare con riferimento alle nomine, ingerenza che ha messo in profondo imbarazzo i Soci di questo importante Consorzio che svolge una funzione pubblica di controllo sui depuratori e sul collettore che dalla nostra Valle giunge nel territorio veronese.

Quest’ultima ennesima ingerenza è tanto più grave ai nostri occhi perché perpetrata senza mai corrispondere un dialogo da noi costantemente ricercato, anzi ignorando e puntualmente scavalcando il CdA e la sua gestione, con la conseguenza di indebolire una società che sta producendo un formidabile sforzo, poiché com’è noto è in corso la procedura di gara del valore di oltre 500 milioni di euro riguardante l’importante obiettivo della ricerca di un partner industriale per la soluzione dell’annoso problema dello smaltimento dei fanghi – vitale e strategico per la Società e per un Distretto che dà occupazione a migliaia di famiglie – e si sta concludendo l’altrettanto strategico progetto PFAS ZERO che questo Consiglio ha varato nel dicembre 2017.

Per noi restano valide le motivazioni contenute nella delibera di incarico del 26 giugno 2017 che abbiamo sempre inteso come la “stella polare” del nostro agire; evidentemente per il Socio Comune di Arzignano non è più così e, pur senza avercelo mai manifestato, i fatti concludenti di questi ultimi mesi rendono, per l’interesse e la dignità professionale nostra e dell’Azienda, non più tollerabile restare innamorati di un progetto a cui il socio evidentemente non crede più. Non restiamo “attaccati alla poltrona”, come si usa fare in politica, ognuno di noi ha la propria vita e professione a cui tornare a dedicare il 100% del proprio tempo.

Come da statuto resteremo in carica per l’ordinaria amministrazione fino alla nomina del nuovo organo amministrativo che nell’interesse sociale abbiamo favorito avvenga prima possibile, andando a fissare la conseguente Assemblea di nomina nella prima data utile, ossia il 13 marzo 2020″.