Di Maio su reddito di cittadinanza: al via entro il 2019

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Il ministro del lavoro Luigi Di Maio a tutto tondo alla festa del Fatto Quotidiano a Marina di Pietrasanta (Lucca).

Si parte con l’argomento scottante dello spread che ieri ha sfiorato quota 300 punti: “Dobbiamo scegliere se scegliere tra il giudizio di un’agenzia di rating o gli interessi dei cittadini. Non possiamo pensare di stare dietro ai giudizi di un’agenzia ma poi pugnalare alle spalle gli italiani. Per ascoltare quelle agenzie negli anni si sono fatti jobs act, legge Fornero e piaceri alle banche”.

Quindi un’altra tematica spinosa, quella dei migranti: “D’ora in poi tutto il sistema dell’accoglienza deve rendicontare i soldi che spendono, così da poter abbassare di molto la spesa. Non condivido dire che non c’è più l’emergenza perché sono diminuiti gli sbarchi. L’emergenza è ancora l’immigrazione fuori controllo causata da chi fa business sull’immigrazione. Questo è l’allineamento di un sistema messo in piedi non per aiutare quei disperati, ma per fare soldi che poi sono finiti nelle casse dei partiti”.

Poi si passa alla diatriba su Autostrade: “Ancora non ho sentito una parola dai Benetton. Qui non c’è una questione economica. A gente con questa disumanità non metterei in mano nemmeno questa sedia, figurati le autostrade”, ha detto il vicepremier, aggiungendo: “E’ un regime di monopolio” e sul Blog delle Stelle è stato pubblicato un editoriale dal titolo: “La Mappa del potere dei Benetton” in cui si legge: “C’è un sistema di potere che ha difeso a spada tratta Atlantia e i Benetton dopo il crollo del ponte Morandi. Un intreccio di relazioni che attraversa Cda e collegi sindacali e che ci restituisce l’immagine nitida del cosiddetto capitalismo di relazione, metastasi che negli ultimi trent’anni ha trovato una sponda anche in politica. Questo sistema di potere garantisce sostegno mediatico e politico a chi si è arricchito gestendo un servizio pubblico con la sola logica del profitto, come mostrano i dati sulla manutenzione e lo stato pietoso di molte infrastrutture. Nessun sostegno, invece, alle 43 vittime, alle loro famiglie e ad un’intera città colpita materialmente e psicologicamente. Se non fa più notizia che Pd e Forza Italia si schierino dalla parte delle lobby, è interessante conoscere come si è stratificato quel sistema di potere che si interseca con Atlantia.

Poi un focus sull’economia: “Nel 2019 deve partire il reddito di cittadinanza. Nella legge di bilancio di fine anno dobbiamo mettere le coperture. La domanda interna si può creare se dai la possibilità di reinserirsi a chi, e sono 5 milioni, è sotto la soglia dell’autosufficienza”. “Non voglio dare soldi alle persone per starsene sul divano a fare niente – ha precisato Di Maio -. Se io ti do’ un reddito tu ti prendi i tuoi impegni, lavori otto ore per il tuo comune, ti devi formare. Hai tre proposte. Se non le accetti perdi il reddito. Se fai il furbo rischi sei anni di galera. Il reddito ci serve per reinserire lavorativamente 10 milioni di persone sotto la soglia della povertà. Non si può partire solo con la riforma dei centri per l’impiego”.

Infine Di Maio è ritornato sul tema delle Pensioni: basta fake news “Per quelli che ancora fanno finta di non aver capito come funziona la nostra legge che abolisce le pensioni d’oro senza aver versato i contributi, abbiamo fatto il disegnino. Ora sono sicuro che lo capirà chiunque, compresi i giornalisti de La Repubblica e il Giornale che la smetteranno di scrivere fake news. Dite che lo faranno?”, si chiede ironicamente Di Maio che su Facebook ha effettivamente pubblicato uno schema dal quale si evince che per chi percepisce una pensione sopra i 4mila euro ma ha versato i contributi corrispondenti non ci sarà alcun taglio. Per gli altri si aprono due scenari: un taglio fino allo soglia dei contributi versati per coloro che hanno versato più di 4.000 euro di contributi mentre il taglio sarà fino ai 4.000 euro qualora si abbia versato meno di 4.000 euro di contributi.