Fitch promuove l’Italia a BBB+. Giorgetti: Siamo sulla strada giusta


Primo upgrade dal 2021. Fitch promuove l’Italia di un gradino: da BBB a BBB+ e parla di “maggiore fiducia” nella traiettoria di bilancio. L’outlook resta invece stabile. “Abbiamo riportato l’Italia sulla strada giusta”, ha detto il ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. “Sono orgoglioso del lavoro della Lega e del suo ministro dell’Economia per il bene degli italiani”, gli ha fatto eco il vicepremier Matteo Salvini.
La revisione al rialzo del rating riflette una “maggiore fiducia nella traiettoria di bilancio” dell’Italia “sostenuta da una crescente prudenza fiscale e da un forte impegno a raggiungere gli obiettivi previsti a breve e medio termine del nuovo quadro di bilancio dell’Ue”, ha spiegato Fitch, mettendo in evidenza come un contesto politico stabile, il continuo slancio riformatore e la riduzione degli squilibri esterni migliorano ulteriormente gli indicatori di credito dell’Italia. Pur notando un debito più elevato e una crescita più lenta rispetto ai paesi inclusi nella categoria BBB, l’agenzia prevede “una riduzione dei rischi in termini di finanziamento e sostenibilità“.
“Questa è la conferma che il percorso del nostro governo è quello giusto”, ha commentato la premier Giorgia Meloni. “Conti in ordine, responsabilità nelle scelte di bilancio, l’economia che si rafforza grazie all’aumento dell’occupazione: questi non sono slogan, ma risultati concreti”, ha continuato la presidente del Consiglio. Per la premier si tratta di “un chiaro segnale di fiducia dai mercati internazionali: stabilità politica, politiche economiche credibili e sostegno a chi crea lavoro e ricchezza stanno dando i loro frutti”. “Siamo consapevoli delle sfide che ci attendono, tra crescita, debito, sostenibilità – ha concluso – ma oggi possiamo guardare avanti con orgoglio”.
Nel periodo 2026-2027, il pil è atteso crescere quest’anno dello 0,6%, per poi accelerare in media al +0,8% con la domanda interna a fare la parte del leone. Fitch prevede che il deficit cali al 3,1% nel 2025 “a dimostrazione della solida performance del gettito fiscale. Inoltre, è probabile che il governo continui ad attuare modeste misure di sgravio fiscale, ma è improbabile che comprometta gli obiettivi fiscali”. L’agenzia quindi nota che la spesa per la difesa è sulla “buona strada per raggiungere il 2% del pil nel 2025. Prevediamo solo una spesa aggiuntiva limitata per la difesa nel 2026-2027”. Il debito invece è atteso salire al 137,6% nel 2026, riflettendo aggiustamenti legati al superbonus.
Incassata la promozione di Fitch, l’Italia attende ora i prossimi appuntamenti. S&P si esprimerà il 10 ottobre: quello di S&P, che ad aprile ha alzato il giudizio sull’Italia da BBB a BBB+ con outlook stabile, è il rating più alto assegnato al nostro paese. Il più basso è quello di Moody’s, che a maggio confermò il rating a Baa3 (un gradino sopra ‘junk’, il livello spazzatura), alzando però l’outlook da stabile e positivo. La revisione di Moody’s arriverà per ultima, il 21 novembre. Ad ottobre si esprimeranno anche Dbrs (che ad aprile confermò BBB high con trend positivo), il 17, e Scope (BBB+ con outlook stabile) il 31. Un calendario che si intreccia con il cronoprogramma di avvicinamento alla manovra, attesa in Parlamento il prossimo 20 ottobre.