Il Cdm approva il dl Caivano, subito un commissario, Meloni: “Ci mettiamo la faccia”

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Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl Caivano e il dl Sud. Nel primo testo sono previste nuove misure contro la criminalità minorile, nel secondo incentivi per lo sviluppo del Meridione.

La prima decisione riguarda l’istituzione di un commissario per la riqualificazione del Comune di Caivano che sarà Fabio Ciciliano. Dopo la pubblicazione del dl Caivano ci sarà poi un dpcm per la nomina ufficiale. La premier Giorgia Meloni ha spiegato che “Il lavoro fatto finora non è sufficiente. Il Commissario straordinario di Caivano serve per mettere in campo un piano di riqualificazione. Verranno stanziate altre risorse” in un lavoro ampio da fare e che richiederà qualche anno”.

E il Cdm ha approvato oggi il decreto legge contro la criminalità minorile, approntato proprio dopo i fatti di Caivano e Palermo. Nel documento sono state inserite misure urgenti per arginare il disagio tra i giovani, la povertà educativa e la criminalità minorile. Tra le disposizioni inserite l’avviso orale del questore anche per i minori, la possibilità di stop all’utilizzo del cellulare e il carcere per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo.

La premier Giorgia Meloni ha parlato di “norme molto importanti” su alcune materie in cui “in passato lo Stato ha preferito non occuparsi” perché “troppo complesse”. Adesso, ha detto, “lo Stato ci mette la faccia”: sono stati presi “impegni precisi su territori che erano diventati zone franche, dove lo Stato aveva deciso di indietreggiare”.

Il testo di legge “intende individuare un modello d’intervento che varrà nell’immediato per Caivano e poi, ricorrendone le condizioni, per altre aree degradate del Paese”, ha spiegato invece il sottosegretario Alfredo Mantovano. Il decreto, ha aggiunto, “è un modulo che prende in considerazione non solo la piaga della criminalità minorile, ma anche l‘offerta di qualcosa di positivo e di alternativo alla strada, allo spaccio”.

Nel dl anche “il trasferimento degli ultra 18enni nelle carceri ordinarie solo in presenza di presupposti gravissimi”. Il Guardasigilli ha spiegato che accadrà se questi giovani adulti turbano l’ordine degli istituti, impediscono l’ attività di altri detenuti, usano violenze e minacce e si avvalgono dello stato di soggezione che hanno indotto in altri detenuti. Il trasferimento non sarà automatico “ma soggetto all’ autorizzazione del magistrato di sorveglianza”.