Manovra, Camusso: “Mantiene disuguaglianze e difende le rendite”

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Susanna Camusso
Secondo la leader della Cgil Susanna Camusso la Manovra approvata ieri dal Consiglio dei Ministri surriscalda già la dialettica tra governo e sindacati perchè, attacca: “Favorisce le rendite e mantiene lo status quo”.
 
Nello scontro a distanza che è andato in onda su radio Capital nel programma di Massimo Giannini “Circo Massimo”, la segretaria generale della Cgil ha poi spiegato: “si poteva intervenire sulla finanza, sul patrimonio e facilitare chi lavora e chi produce e invece si è scelto di usare questo slogan sulle tasse, facendo credere che è una risposta a tutti e invece è una risposta solo ad alcuni, mantenendo la pressione fiscale alta”.
Alla luce di queste considerazioni, Camusso ha ricordato: “lo sciopero per me non è una parola abrogata”. E quindi ha precisato: “Oggi valuteremo insieme a Cisl e Uil e la risposta quando non si rispettano gli accordi. Il governo ha fatto una scelta politica. Questa manovra non dà nessuna prospettiva di cambiamento. E’ solo una sterilizzazione dell’aumento dell’Iva”.
Dai microfoni di Radio Anch’io non si è fatta attendere la risposta del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Mi chiedo Susanna Camusso che legge di bilancio abbia visto, non corrisponde a questa descrizione. Abbiamo messo risorse per gli investimenti pubblici, per gli investimenti privati, risorse per l’occupazione giovanile. Stiamo dando una scossa alla crescita”. Ha quindi rivendicato le misure adottate: “Non è vero che non siamo intervenuti sulle pensioni. Ci sono misure come l’ape sociale e l’ape donna che introducono elementi per le persone che ne hanno più bisogno”, ha detto in riferimento alle agevolazioni in rampa di lancio per le lavoratrici con figli. “C’è una legge concordata in sede Ue che tiene conto dell’allungamento delle aspettative di età”, ma ci sono anche “molti meccanismi introdotti per affrontare la questione, come per i lavoratori usuranti che hanno diritto ad andare in pensione prima”.
Ripetendo il mantra delle “risorse limitate” (e in effetti, su 20 miliardi di manovra oltre 15 sono per sterilizzare l’aumento dell’Iva) Padoan ha detto di sperare che “subito nella prossima legislatura si possa fare il taglio dell’Irpef”, intanto ha rimarcato che “negli ultimi quattro anni i governi hanno tagliato le tasse per 20 miliardi”.