Manovra, nella bozza: taglio del cuneo, bonus asili, sgravio contributivo lavoratrici madri, pensioni

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sale a 91 articoli la Manovra: nella prima bozza della legge di Bilancio, c’è la conferma del taglio del cuneo con una proroga della misura attuale per tutto il 2024: confermato quindi per il prossimo anno il taglio del cuneo contributivo di 6 punti per i redditi fino a 35.000 euro che sale a 7 punti per i redditi fino 25.000 euro.

Nella bozza si affronta anche il tema della sanità, delle pensioni, della Pubblica Amministrazione, della famiglia e la revisione della spesa. Prevista inoltre, per Comuni e Regioni, una spending review da 600 milioni l’anno: le Regioni sono chiamate a un taglio da 350 milioni l’anno (escluse le voci diritti sociali e salute), i sindaci dovranno ridurre le spese dei comuni di 200 milioni l’anno mentre le province di 50 milioni. Tra le voci del capitolo revisione della spesa anche “misure per il turnover” che non sono però ancora declinate.

Per incentivare alla natalità si prevede anche uno sgravio contributivo al 100% fino a un massimo di 3.000 euro annui, senza limiti di reddito, per tutte le lavoratrici madri a esclusione del lavoro domestico. Niente più Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax: latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%. Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax. Le due imposte, introdotte con la manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1° luglio prossimo.

Arriva l’incremento del bonus per pagare le rette agli asili nido pubblici e privati ma è destinato solo ai secondi figli nati dal primo gennaio 2024 in nuclei con già un minore under 10 e un tetto Isee di massimo 40mila euro. E’ elevato a 2.100 euro l’incremento introdotto nel 2020 che ha innalzato da 1.500 euro a un massimo di 3.000 euro l’attuale beneficio.

Le donne lavoratrici che hanno raggiunto almeno 35 anni di contributi entro quest’anno potranno accedere alla pensione con Opzione donna purché abbiano compiuto 61 anni, requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. L’importo della pensione sarà ricalcolato interamente con il metodo contributivo. Restano le restrizioni previste nel 2023, ossia essere disoccupate, care giver o con una invalidità almeno del 74%, così come la finestra mobile di un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome una volta raggiunti i requisiti per ottenere l’assegno.

Cambia il regime fiscale degli affitti brevi, con l’aumento della cedolare secca e della ritenuta d’acconto per i canoni di locazione, che passano dal 21% al 26%. Lo prevede una bozza della manovra.

Sarà possibile accedere all’Ape sociale per tutto il 2024. Per i disoccupati, le persone con invalidità almeno del 74%, i lavoratori impegnati in attività gravose e i lavoratori che assistono persone con handicap in situazione di gravità si potrà accedere allo strumento con almeno 63 anni e cinque mesi.

Aumentano le tasse sulle sigarette, con ritocchi dei valori della componente specifica e dell’onere fiscale minimo, portando nel 2024 rincari compresi tra i dieci e i dodici centesimi a pacchetto. Gli aumenti previsti nel 2024 e nel 2025 rimangono confermati, mentre la tassazione cresce di un ulteriore punto nel 2026 rispetto a quanto già previsto. Per effetto dei rialzi sulle sigarette, per il 2024 la manovra comporterà aumenti di circa 10 centesimi per pacchetto anche sul tabacco riscaldato. Sale la tassazione sul tabacco trinciato, con impatti stimati da esperti di settore di circa 30 centesimi per busta. Sulle sigarette elettroniche c’è un piano di incrementi annuali (1% annuo, sia per i liquidi con nicotina, sia per quelli senza nicotina) nel 2025 e nel 2026.