Mattarella nomina senatrice a vita Liliana Segre sopravvissuta ai campi di concentramento

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha nominato senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento, per “aver dato lustro alla Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.

Il decreto è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni. Il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti provvederà alla consegna al Presidente del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, del decreto di nomina. Mattarella ha informato telefonicamente la neo senatrice della nomina.

Reduce dell’Olocausto, Liliana Segre
è nata a Milano il 10 settembre 1930 da Alberto Segre e Lucia Foligno. Persa la madre quando non aveva ancora compiuto un anno, ha vissuto unitamente al padre e ai nonni paterni. Vedova di Alfredo Belli Paci, sposato nel 1951, e madre di tre figli, attualmente risiede a Milano.

Il 30 gennaio 1944 venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da cui venne liberata il primo maggio 1945. Il 29 novembre del 2004, su iniziativa dell’allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, fu nominata commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana.

I riconoscimenti – È stata insignita dell’onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli con motu proprio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 29 novembre 2004. Della Medaglia d’oro della riconoscenza della Provincia di Milano, assegnatagli nel 2005.Il 27 novembre 2008 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Trieste, mentre il 15 dicembre 2010 l’Università degli Studi di Verona le ha conferito la Laurea honoris causa in Scienze pedagogiche.

“Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mi ha chiamato comunicandomi la decisione di nominarmi senatrice a vita” – si legge nella nota diffusa da Liliana Segre. “Lo ringrazio per questo altissimo riconoscimento. La notizia mi ha colto completamente di sorpresa. Non ho mai fatto politica attiva e sono una persona comune, una nonna con una vita ancora piena di interessi e di impegni. Certamente il presidente ha voluto onorare, attraverso la mia persona, la memoria di tanti altri in questo anno 2018 in cui ricorre l’80esimo anniversario delle leggi razziali”.

“Sento dunque su di me l’enorme compito, la grave responsabilità di tentare almeno, pur con tutti i miei limiti, di portare nel Senato della Repubblica delle voci ormai lontane che rischiano di perdersi nell’oblio – prosegue la neo senatrice a vita –. Soprattutto le voci di quelli, meno fortunati di me, che non sono tornati, che sono stati uccisi per la sola colpa di essere nati, che non hanno tomba, che sono finiti nel vento. Salvare dall’oblio quelle store, coltivare la Memoria, e’ ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza. E la può usare. Il mio impegno per tramandare la memoria, contrastare il razzismo, costruire un mondo di fratellanza, comprensione e rispetto, in linea con i valori della nostra Costituzione, continuerà ora anche in Parlamento”.

Immediate è arrivato l’apprezzamento alla decisione di Mattarella da parte dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, attraverso le parole della presidente Noemi Di Segni: “A nome di tutte le comunità ebraiche in Italia, esprimo la nostra commozione per la decisione del Presidente Mattarella che risponde esattamente alla profonda esigenza di assicurare che l’istituzione chiamata a legiferare abbia a Memoria quanto avvenuto nel passato e sappia in ogni atto associare al formalismo della legge anche l’intrinseca giustizia e rispondenza ai fondamentali principi etici, in un contesto sempre più preoccupante nel quale l’oblio rischia di divenire legge oltre che fenomeno sociale”.

“La vita di Liliana Segre testimonianza di libertà. Da senatrice ci indicherà il valore della memoria. Una decisione preziosa a 80 anni dalle leggi razziali”. Così il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni saluta la nomina di Segre a senatrice a vita.