Pd, Letta: “Al Colle un presidente di garanzia”. Bonaccini suggerisce “Draghi”

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Enrico Letta ha aperto la riunione della Direzione e dei Gruppi Pd con l’annuncio della decisione in ricordo di David Sassoli: “Gli intitoleremo la sala della direzione”. E subito ha dichiarato che fare troppi nomi per il Colle equivale a bruciarli e che Mario Draghi va protetto. Quanto alle elezioni per il 2022 “non sono da considerare” – ha detto Letta – “Propongo a tutti un patto di larga legislatura, vogliamo una figura che sia in scia con Mattarella, non un capo politico”.

Ancora rispetto alla corsa al Colle, sul candidato del centrosinistra, Lett ha chiarito: “Responsabilità è l’atteggiamento col quale ci stiamo muovendo. In tanti ci stanno dicendo: mettete in campo anche voi una candidata o un candidato. Nel momento in cui in Parlamento c’è una unione di minoranze, mettere in campo nomi significa bruciarli, essere oggetto di veti da parte di altre parti politiche”. La direzione Pd all’unanimità ha affidato quindi al segretario il mandato, con le capogruppo, “di seguire le trattative per l’elezione del presidente della Repubblica.

Intanto per il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sarebbe un errore escludere dalla corsa al Quirinale Mario Draghi: “C’è bisogno di autorevolezza, dentro e fuori il Paese, l’autorevolezza che Mattarella e Draghi garantiscono. Egoisticamente, direi teniamo Draghi a Chigi fino a fine legislatura, ma è sbagliato toglierlo oggi dalla candidatura al Quirinale, perché bisogna mettere in campo tutto quel che serve per unire. Poi è giusto che un governo vada avanti fino” al 2023″ ha sottolineato.