1° Maggio, sindacati divisi in piazza, ma uniti nella lotta contro le morti sul lavoro

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Di seguito, i tre leader sindacali Landini (Cgil), Fumarola (Cisl) e Bombardieri (Uil), nelle manifestazioni del 1 maggio, Festa del Lavoro, in tre piazze diverse

Sindacati in piazza per il 1° Maggio. Cgil, Cisl e Uil divisi sulle location, ma uniti nella lotta contro le morti sui luoghi di lavoro che non accennano a diminuire.

A Roma il leader della Cgil Maurizio Landini mentre la segretaria Cisl, Daniela Fumarola e il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, scelgono due luoghi simbolo di recenti morti bianche: Casteldaccia, vicino Palermo e Montemurlo, nel distretto di Prato per ricordare la morte di Luana d’Orazio. “Abbiamo scelto Montemurlo per ricordare la giovanissima Luana, che, qui, ha perso la vita perché furono manomessi i dispositivi di sicurezza al macchinario sul quale lavorava. Un dramma, quello delle morti sul lavoro, – aggiunge Bombardieri – anche per chi rimane, per le famiglie, per le comunità che vivono queste tragedie. Persone che spesso sono lasciate sole”. Il segretario generale della Uil, ha quindi dichiarato di sostenere l’introduzione dell’omicidio sul lavoro, come chiesto anche da Emma Marrazzo, madre di Luana.

Il leader della Cgil Maurizio Landini alla testa del corteo di Roma: “Il governo risolva i problemi. Se non otterremo risposte, siamo pronti alla mobilitazione”, tuona il leader sindacale in riferimento alla convocazione del Governo l’8 maggio. “Il primo maggio è una festa ma se pensiamo alla situazione che c’è, ai livelli di precarietà, di povertà, al fatto che si continua a morire sul lavoro, non c’è nulla da festeggiare. E’ il momento di mobilitarci per cambiare la situazione”.

Landini: “L’obiettivo è che nessuno deve più morire sul lavoro”. “Non è il momento della propaganda ma di affrontare seriamente la questione. C’è da tempo una piattaforma di Cgil, Cisl Uil sulla sicurezza e va aperta una vera trattativa. Poi sulle nuove risorse annunciate ieri dalla premier Meloni per la sicurezza commenta: “Quando si parla dei soldi dell’Inail, quei soldi sono già stanziati, non ci possono vendere due volte la stessa cosa, e sono i soldi dei lavoratori. Comunque è il momento di spendere bene i soldi Inail e aumentare la spesa nella sanità, nei controlli, non è il momento di aumentare la spesa per le armi. Non abbiamo bisogno di armarci ma di tutelare la salute e sicurezza. Basta ipocrisie, se non si investe, si continuerà a morire. Finché salute e sicurezza verranno considerate un costo, si continuerà a morire – ripete -. Al centro bisogna mettere la persona, non il profitto”. “Dobbiamo usare tutti gli strumenti democratici, anche quello del voto. Un diritto conquistato quello di andare a votare”, aggiunge poi Landini riferendosi ai referendum dell’8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza, tra cui c’è anche un quesito sulla sicurezza.

Daniela Fumarola, leader della Cisl, è invece stata a Casteldaccia (Palermo), dove morirono cinque operai: “Siamo qui in piazza a Casteldaccia per gridare mai più, mai più morti sul lavoro. C’è bisogno assolutamente di una strategia nazionale da mettere in campo, noi abbiamo apprezzato la convocazione della premier Meloni per l’8 maggio e abbiamo apprezzato l’annuncio di mettere in campo una grande alleanza tra parti sociali e governo. Pensiamo che sia la strada più giusta, unire le forze verso obiettivi condivisi, primo fra tutti un potente investimento in formazione”.