Politica, a una settimana dal voto Salvini sfida Letta. Mentre Meloni chiede più attenzione al ministro Lamorgese

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Da Monza a Pontida: 35 chilometri appena per sfidarsi – ancora una volta – sulla politica che verrà. Enrico Letta e Matteo Salvini hanno animato l’ultima domenica di campagna elettorale con frasi a effetto ma soprattutto stoccate all’uno e all’altro. Un po’ quanto accaduto finora, ma con qualcosa in più. “Pontida è diventata provincia dell’Ungheria. Noi non vogliamo un’Italia che strizza l’occhio a Orban e Putin, ma un’Italia che sia nel cuore dell’Europa” ha detto il segretario del Partito Democratico insieme a 500 sindaci di centrosinistra radunati per l’occasione. Tutto mentre il leader della Lega faceva firmare ai suoi collaboratori i 6 punti programmatici spiegando gli impegni.

Stop al caro bollette, riforma dell’autonomia, flat tax e pace fiscale. Ma anche Quota 41 per le pensioni e il ripristino dei decreti Sicurezza. Sono i punti di forza del Carroccio, sventolati a pochi metri più su dalla terra come da tradizione. Due idee di Italia contrapposte, dunque, quelle nei pensieri di Lega e Pd. Anche se a separarle c’erano pochi chilometri. La partita si è giocata allora sui contenuti più che sui numeri. Soprattutto perché questi – i numeri – sono nettamente a vantaggio di Giorgia Meloni che guida i sondaggi. La leader di Fratelli d’Italia però nel suo intervento ha dovuto fare i conti con un ennesimo gruppo di contestatori. Per questo ha chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Lamorgese.

Poi ci sono gli altri. Più distaccati – secondo i sondaggi – Silvio Berlusconi con Forza Italia e Matteo Renzi con Italia Viva. Ma sempre impegnati con la campagna elettorale. Forza Italia “è con gli Stati Uniti, l’Europa e l’Alleanza atlantica” ha ribadito Berlusconi al Tg5. “Noi corriamo per vincere e non per partecipare” ha detto Renzi da Cagliari, aggiungendo che “Questi ultimi giorni sono fondamentali per convincere gli indecisi”.