La comunità di Castelnovo ha salutato don Gino Zanconato, dopo 70 anni di servizio

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Ha intrapreso il viaggio celeste prima di potersi fregiare del titolo simbolico di “centenario” di Isola Vicentina don Gino Zanconato, scomparso nei giorni scorsi a 98 anni di età, ma ha fatto a tempo a raggiungere (e oltrepassare anche) quello dei 70 anni di sacerdozio, trascorsi quasi esclusivamente a Castelnovo, comunità e frazione dove è stato accolto, stimato e onorato con affetto e preghiera al momento della dipartita. Prima come giovane cappellano e poi come parroco.

Originario di Lonigo, dove era nato nel dicembre del 1922, don Gino era giunto come sacerdote già esperto nella parrocchia locale nel lontano 1971 su ordine della Diocesi di Vicenza, dove è stato per 27 anni alla guida della comunità di fedeli. Fino alla pensione, arrivata nel 1998 quando stava per compiere 77 anni. Rimanendo comunque molto attivo anche in seguito sia nelle vesti di collaboratore pastorale tra Castenovo e Ignago, e sempre tra le gente finchè le forze lo hanno sorretto, divenuta la “sua” gente. E proprio qui è stato accolto e assistito fino all’ultimo.

La sacra cerimonia di commiato è stata svolta ieri mattina in quella che è stata la chiesa dove per quasi mezzo secolo si recava quotidianamente, salutato da tante generazioni di adulti che lo hanno conosciuto, e non solo dal pulpito dell’altare. A ricordarlo sono stati in tanti in questi giorni, dopo il triste annuncio del vescovo mons. Beniamino Pizziol, in seguito alla morte sopraggiunta domenica scorsa, il 2 maggio, in uno di quei “dì di festa” in cui le campane suonano gioiose prima della messa. Oltre vent’anni fa, inoltre, don Gino era stato insignito del titolo di un’onorificenza speciale, quella di Cavaliere per ordine al merito della Repubblica Italiana.

Tra coloro che hanno reso un accorato omaggio alla memoria di don Gino Zanconato anche il sindaco di Isola Vicentina, Francesco Enrico Gonzo, che ha ricordato la figura importante del sacerdote sia alla notizia del suo decesso che ieri mattina, di fronte a coloro che hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto terreno. “Grazie per i tuoi doni di generosità – aveva scritto all’indomani della morte il primo cittadino isolano -, di vicinanza, disponibilità e dolcezza. Per la tua gente, nella tua esperienza di sacerdote e parroco, sei stato come un pastore con le sue pecore, prima e anche dopo. Non potremo mai dimenticare il tuo sguardo severo e accigliato diventare un sorriso accogliente e pieno di luce. Sarai sempre con noi, continua a vegliarci”.

Nel saluto in chiesa, un passaggio è particolarmente significativo, parlando di “pastore del futuro” e di “parrocchia intesa come famiglia”. Don Gino è stato precursore anche in questo: non se ne è andato ma è rimasto con quella che è diventata, nel tempo, la sua comunità, la sua grande famiglia. E la Parrocchia ha saputo essergli riconoscente continuando a volergli bene, a renderlo partecipe, e ad accudirlo trovando modi, tempi, spazi e persone per farlo. Ha voluto morire tra la sua gente, nella sua parrocchia, qui a Castelnovo e siamo grati e riconoscenti al Signore per il grande dono della vita e della vocazione di don Gino Zanconato”.