Addio alla maestra Meneghello. Cugina del celebre scrittore e amata da generazioni di alunni

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Sullo sfondo il Duomo di Malo che ospiterà domani le esequie di Anna Maria Meneghello (nel riquadro)

A Malo sono in centinaia ad aver abbasso lo sguardo per un attimo, con la tristezza per la brutta notizia ricevuta e insieme la nostalgia dei tempi andati della fanciullezza, venendo a conoscenza della morte dell’ex maestra elementare Anna Maria. Una donna, spentasi nel primo giorno dell’anno a 89 anni, che ha incontrato generazioni di alunni contribuendo alla loro crescita, formazione ed educazione, in quasi 40 anni di insegnamento. Annamaria Meneghello in Romagna raggiunge il marito in cielo e lascia i tre figli adulti nel dolore per averla persa, ma anche nela consapevolezza dell’amore offerto e ricevuto nel corso del lungo cammino condiviso. Era cugina dello scrittore Luigi Meneghello, che nel capovolavoro “Libera nos a malo” l’aveva citata tra le pagine del suo libro più conosciuto.

Stasera alle 19 l’appuntamento sarà per la recita della veglia di preghiera, poi domani venerdì 3 gennaio alle 15 il Duomo di Malo accoglierà il feretro per il rito religioso, che sarà sicuramente partecipato dai concittadini maldensi. Sarà anche l’occasione per raccogliere fondi benefici da destinare alla Fondazione Città della Speranza, a cui la famiglia d’origine dei Meneghello è sempre stata legata, come da volontà dell’ex insegnante.

Un lutto in città, in particolare nella zona di via Chiesa dove la famiglia aveva messo radici e dove il marito aveva condotto uno degli storici negozi di abbigliamento del cento di Malo, a due passi dal cinema teatro. A stringere in un simbolico abbraccio i tre figli e i cinque nipoti affranti per il doloroso addio alla cara nonna saranno in tanti, chi ricordando nella memoria la maestra gentile sulla cattedra, chi la signora affabile e sorridente incontrata negli anni della pensione e che davvero in pochi a Malo non conoscevano. Tra i commenti leggibili in area social, uno la descrive con particolare effetto. “Ci ripeteva spesso che era fortunata perché faceva il lavoro più bello del mondo- scrive Silvia Muraro -. In realtà i fortunati eravamo noi, suoi alunni, per la passione, la sensibilità e l’amore che impiegava nell’insegnare. È stato un privilegio essere stata sua alunna e aver iniziato il mio percorso di apprendimento sotto la sua ala protettiva. Ciao Maestra Annamaria!”.