Oggi l’addio a Bruno Scapin, l’imprenditore di Malo morto sabato nella fontana di una villa

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Si celebrano nella mattinata odierna le esequie di Bruno Scapin, il 75enne di Malo che sabato scorso ha perso la vita a San Vito di Leguzzano in circostanze particolari. La presenza del corpo esanime dell’anziano, riverso nella fontana in una villa al confine tra i due paesi dell’Altovicentino, aveva imposto un approfondimento da parte del nucleo investigativo dei carabinieri e l’effettuazione dell’autopsia, su ordine della Procura di Vicenza.

Il nulla osta per la sepoltura giunto giovedì mattina ha permesso ai familiari, affranti per quanto accaduto e per il clamore suscitato dalla vicenda, di organizzare l’ultimo saluto in programma alle 10 di oggi. Ad accompagnarlo sotto l’altare del Duomo di Malo ci saranno la moglie Annalisa e i figli Simone e Alessandra, con anche i nipotini a salutare con affetto e nostalgia il loro caro nonno.

Uno scenario che nei primi momenti dopo il ritrovamento del cadavere, nel pomeriggio di sabato scorso, aveva suscitato molti dubbi in in via Martiri della Libertà. Giustificati non solo dalle modalità di decesso difficili da chiarire – sul posto era giunto anche il sostituto procuratore – ma anche e dal fatto che i proprietari del terreno interrogati in prima battuta avevano dichiarato di non conoscere Scapin e di non aver autorizzato nessuno ad accedere al grande giardino lungo la strada provinciale che porta a Schio.

Nel corso della settimana via via tutte le perplessità, le dicerie di paese, e i quesiti sorti all’indomani della disgrazia sono stati cancellati dai primi risultati dell’esame autoptico, che saranno resi noti nel dettaglio nell’arco di 60 giorni circa. E’ filtrato quanto basta sapere per escludere il concorso di altri, confermando l’ipotesi, rimasta comunque principale, del decesso per cause naturali. Scapin, verosimilmente, avrebbe accusato un malore, un probabile infarto con conseguente arresto cardiorespiratorio, proprio mentre si trovava in prossimità della vasca di contenimento della fontana.

Nessun annegamento o episodio di violenza, altre “piste” che non si erano escluse a priori. Il 75enne imprenditore nel campo della rottamazione e autodemolizione si è sentito male mentre osservava i pesci rossi che voleva per il laghetto vicino alla sua casa d’infanzia, dove stava effettuando dei lavoretti per abbellirla nel corso dell’estate. Forse nell’atto di sporgersi verso gli animali acquatici, circostanza che ne avrebbe determinato la caduta parziale all’interno, spiegando la testa e mezzo busto trovati parzialmente immersi nella fontana. Ma è stato il suo cuore a fermarsi, questo è stato accertato, escludendo altre istanze e spazzando via ogni alone di mistero sulla disgrazia.