Prodotti derivati da cannabis non (più) di libera vendita. Doppio sequestro di merce nel Vicentino

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A finire nel mirino della Guardia di Finanza vicentina, dopo la recente “stretta” del Governo sulla commercializzazione al pubblico i prodotti che contengono principi attivi derivati dalla lavorazione della canapa indiana, sono ora i “cannabis store” presenti in provincia. Quattro le ispezioni portate a termine nei giorni scorsi, con due negozi trovati “in difetto”, visto che sugli scaffali mettevano in vendita merci in violazione al decreto dello scorso 7 agosto che impone la messa in commercio di articoli contenenti cannabidiolo, meglio noto Cbd, ora considerato alla stregua di un medicinale e quindi disponibile solo in farmacia.

Si tratta di un cannabinoide estratto dalla canapa indiana, ma non di un farmaco, utilizzato nelle terapie per alleviare disturbi da stress, insonnia, ansia e stati di dolore acuto. In virtù delle nuove disposizioni normative decise a Roma, a partire dal 20 settembre i prodotti a base di Cbdper uso orale possono essere venduti solo in farmacia e solo attraverso apposita prescrizione medica.

I controlli effettuati hanno permesso di sottoporre a sequestro oltre 12 chili e mezzo di canapa, sulla quale sono stati attivati approfondimenti per chiarirne la provenienza, più di 1.000 capsule, 430 bustine per la preparazione di infusi, 8 sigarette elettroniche e 35 ricariche, 21 caramelle, 120 gomme da masticare, 64 boccette di oli essenziali, 1 bilancino di precisione, 1 confezione di cristalli e 5 grammi di resina. Inoltre, le contestuali attività di perquisizione, anche domiciliare nei confronti dei titolari del negozio di Vicenza, hanno permesso di rinvenire più di 550 grammi di marijuana.

Nel secondo caso l’ispezione ha portato i militari della Compagnia di Schio a Malo, presso un’azienda specializzata nella produzione di olio contenente Cbd e commercializzazione on-line di prodotti a base di canapa. Tale attività ha condotto al sequestro di oltre 800 grammi di infiorescenze di canapa, utilizzate per la preparazione di infusi, e 112 boccette di olio. Per entrambe le attività commerciali, oltre alla presa in consegna di tutta la merce non ritirata dalla vendita nei tempi imposti dal decreto, si prospettano delle sanzioni di carattere amministrativo, in attesa delle verifiche sulla detenzione in casa, nel primo dei due controlli, di mezzo chilo e oltre di marijuana.