“Per fortuna i cantanti non sono disabili”: la “gaffe” in Consiglio scatena la polemica


“Per fortuna i cantanti non sono disabili”. No, non sono le parole di chi voleva scientemente offendere qualcuno, tantomeno chi certo non ha scelto volontariamente di fare i conti con una vita fatta di difficoltà e di sofferenza. Ma in un’epoca in cui la comunicazione verbale – e non – necessitano sempre più di attenzione e sensibilità, lo “scivolone semantico” che ha avuto per protagonista l’assessore Francesco Toniolo non poteva passare inosservato.
Non se sui banchi dell’opposizione di Piovene Rocchette, fra gli altri, siede un consigliere navigato come l’ex primo cittadino Maurizio Colman, che non se l’è sentita di assolvere il collega. Succede tutto in pochi secondi: l’assessore con delega ai lavori pubblici e all’edilizia, nel tracciare una panoramica sullo stato degli edifici comunali, evidenzia come la sede del Coenobium Vocale – coro fiore all’occhiello del paese – non sia tutt’ora accessibile a tutti: “Per fortuna i cantanti non sono disabili” – commenta Toniolo prima di un “scusate” che cerca di correggere il tiro. Ma ormai è detta.
“E pensare che stavamo parlando del Peba, piano di eliminazione delle barriere architettoniche – argomenta sarcastico Colman – mi chiedo se sia questa la maniera di esprimersi. Pensavo e speravo di aver sentito male, invece no. Eppure, a parte il sottoscritto, nessuno è parso indignarsi troppo: uscite del genere, come già ho avuto modo di dire a caldo, non dovrebbero mai trovare luogo. Soprattutto in un consiglio comunale che rappresenta tutti i cittadini, anche quelli con disabilità. Personalmente mi impegnerò a divulgare l’accaduto in tutte le sedi istituzionali e associative del caso, affinché queste situazioni non abbiano più a verificarsi”. Tenta di archiviare l’accaduto spiegando, invece, il lavoro portato avanti proprio a tutela dei più fragili Toniolo, dribblando accuse e polemica: “Mi sono espresso sicuramente male – conferma l’assessore – ma volevo solo dire che, nel rammarico di non aver ancora uno stabile datato e fruibile da tutti, almeno non si aggiungeva anche quello di vedere limitato l’accesso a chi si trovasse in condizioni di difficoltà motoria. Il comune è molto impegnato su questo fronte: con tutta l’attenzione del caso, com’è giusto che sia”.
Il decreto legislativo n. 62/2024, all’articolo 4, stabilisce che termini come “handicap”, “persona handicappata”, “portatore di handicap”, “disabile” e “diversamente abile” debbano essere sostituiti rispettivamente da “condizione di disabilità” e “persona con disabilità”. Inoltre, le espressioni “con connotazione di gravità” o “in situazione di gravità” sono sostituite da “con necessità di sostegno elevato o molto elevato”, mentre “disabile grave” diventa “persona con necessità di sostegno intensivo”. Il Ministero per le disabilità, Maurizio Borgo, nella nota del 24 ottobre, sottolinea l’importanza di adottare la nuova terminologia in ogni ambito, dalla comunicazione istituzionale ai documenti amministrativi.