Reperti archeologici rallentano lavori del nuovo acquedotto, il cantiere attende il nulla osta

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I lavori per il nuovo acquedotto
Un imprevisto non calcolato in fase di progettazione quello che ha impedito di concludere i lavori del nuovo acquedotto di via Pasubio nel comune di Schio. Il termine previsto era per i primi di maggio ma, il ritrovamento di alcuni reperti archeologici, ha obbligato gli operatori del cantiere a depositare gli attrezzi e attendere il nulla osta della soprintendenza. Il via, imminente, dovrebbe portare a conclusione dell’opera entro circa tre settimane.
Ci hanno comunicato che si tratta di manufatti ritenuti interessanti, ma di epoca relativamente recente – spiega il Sindaco Valter Orsi ricordando che via Pasubio si trova in un’area storica della città -, come da prassi è in corso l’iter per la valutazione da parte di un archeologo della Soprintendenza e i lavori per l’acquedotto potranno ripartire solamente quando riceveremo il nullaosta”. 
Secondo le indicazioni di ViAcqua entro una ventina di giorni, dunque, si dovrebbe arrivare con il cantiere all’incrocio di via XX Settembre aprendo così la strada al traffico. Una volta superati i problemi legati alla burocrazia il percorso di costruzione subirà un’accelerata. Recuperare il tempo perso sarà impossibile ma quello che più conta è portare a termine un cantiere fondamentale per la città.
Non possiamo negare che ci siano stati dei disagi per il ritrovamento dei reperti e anche per la presenza di nuovi sottoservizi come la linea di distribuzione del gas e la fibra ottica che hanno richiesto ulteriori attenzioni. All’altezza della strettoia, poi, è attivo anche un cantiere edile privato che per il momento non ci ha permesso di intervenire in quel tratto per non compromettere la sicurezza dell’impalcatura – continua Orsi -. Ci tengo a sottolineare, però, che si sta lavorando per la realizzazione di un nuovo acquedotto in sostituzione a quello precedente, che registrava perdite di 6mila metri cubi d’acqua all’anno. Considerate le criticità idriche che stiamo affrontando in questo periodo siamo di fronte a un intervento importante e necessario anche per contenere lo spreco di una risorsa preziosa come l’acqua di cui già subiamo la carenza”.