Bimba di 7 mesi ricoverato in pediatria col Covid: la famiglia non era vaccinata

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Da ieri è una neonata di solo 7 mesi il più piccolo ricoverato positivo al Covid all’ospedale di Santorso e del vicentino: lo ha raccontato oggi in conferenza stampa il primario di pediatria, Massimo Scollo, nel corso di una conferenza stampa a Bassano all’Ulss 7 Pedemontana nella quale si è fatto il punto sulla situazione dei contagi e della campagna di vaccinazione, con l’intento di premere l’acceleratore in particolare sulla fascia di età 12-19 anni.

La piccola è un bimba nata prematura, fatto che già le ha comportato difficoltà a livello respiratorio: dopo aver avuto febbre è stata ricoverata, risultando contagiata dal coronavirus. La sua famiglia è positiva e non è vaccinata.

“In questo periodo la popolazione pediatrica è quella che in proporzione presenta il maggior numero di positivi e anche se almeno per ora la maggior parte di loro presenta sintomi ridotti, sono presenti casi di adolescenti con patologie correlate importanti, sia di tipo respiratorio, sia come long Covid, dunque con conseguenze anche a lungo termine. Vaccinarsi dunque è un bene per la collettività, in quanto riduce il rischio di trasmissione e di mutazione del virus, ma anche per il singolo”. I numeri degli ultimi giorni, snocciolati dai responsabili dell’Ulss 7 aiutano a tratteggiare la situazione attuale: all’interno gli ultimi 100 positivi, individuati negli ultimi giorni, il 51% è under 30, 1 su 10 è addirittura under 10.

“L’epidemia si evolve e si adegua alle misure messe in atto per contrastarla: nella prima ondata – ha spiegato il dottor Daniele Pittarello, referente della Federazione dei medici pediatri per il Distretto 2 Alto Vicentino – ci son stati solo due positivi in età pediatrica, mentre fra maggio e ottobre ne abbiamo avuti un centinaio, cinquanta volte tanto. Da giugno, con la variante Delta, che è molto più contagiosa, i casi stanno aumentando. A volte sono i bimbi che portano il virus un famiglia, altre volte è il contrario. I fattori di rischio per complicazioni? La prematurità e l’obesità infantile”.

“In questo periodo – aggiunge Scollo – sono aumentati i casi di problematiche psichiatriche, i casi di anoressia che hanno comportato ricoveri. Vaccinarsi ha anche un grande valore sociale, perché consente ai ragazzi di tornare a una vita normale, di relazione, con attività sportive”. I pediatri hanno anche constatato, a causa di mascherine e isolamento, un aumento dei disturbi del linguaggio, provocato anche da un incremento del 300% del tempo passato davanti a tv e dispositivi elettronici.

La vaccinazione 12-19 anni. Sono oltre 11 mila gli adolescenti tra i 12 e i 18 anni che in Ulss 7 Pedemontana hanno già ricevuto almeno la prima dose del vaccino anti-Covid, e di questi 3.845 hanno già ricevuto anche la seconda dose. Un numero significativo, ed ora che le vacanze per quasi tutti sono finite, o si apprestano a finire, “è importante incrementare ulteriormente la percentuale di copertura nella fascia di età dei giovanissimi”, come hanno sottolineato anche, insieme a Scollo e Pittarello, il dottor Franco Cadore, referente della Federazione Italiana Medici Pediatri per il Distretto 1.
Proprio per agevolare al massimo le adesioni, è stata prolungata fino al 31 agosto la possibilità di accesso diretto, senza prenotazione, per la vaccinazione di tutti i giovani tra i 12 e i 25 anni.