Donare la placenta: il gesto di generosità è ora possibile anche all’ospedale di Santorso

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Una nuova vita sul... nascere (tratto da Pexels.it)

Un gesto di generosità nel momento più bello, per migliorare la vita degli altri nel momento in cui si riceve il dono di una nuova vita: il reparto di Ostetricia dell’ospedale di Santorso ha attivato una nuova collaborazione con la Banca dei Tessuti di Treviso per la donazione della placenta al momento del parto. Possibile solo in determinati casi, con tagli cesarei programmati in particolare, costituirà una scelta libera delle gestanti da compiere alcune settimane prima del parto.

Grazie agli studi moderni si è scoperto infatti che una parte di essa può essere riutilizzata come agente di cura viste le alte proprietà rigenerative che sono applicabili in più campi della medicina, in particolare nel processo di guarigione dalle ustioni. Motivo per cui sono sempre di più i poli sanitari del Veneto che si stanno organizzando in questa direzione, fatto salvo il consenso della neomamma donatrice.

“La placenta – spiega dott.ssa Sara Fantinato, direttore sostituto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Santorso – è l’organo che si forma nell’utero durante la gravidanza ed è deputata a nutrire, proteggere e sostenere la crescita del bambino. Dopo il parto la placenta viene espulsa dal corpo della mamma e in passato veniva semplicemente smaltita come un rifiuto sanitario. Si è scoperto però che è ricoperta da una preziosa pellicola: la membrana amniotica, ricca di cellule staminali e per questo motivo dotata di proprietà rigenerative, antiinfiammatorie e analgesiche che facilitano la guarigione e cicatrizzazione di ulcere, ustioni, e anche di alcuni difetti dell’occhio. Donarla consente quindi di migliorare la qualità di vita di pazienti spesso vincolati a terapie lunghe e dolorose”.

COME FUNZIONA. Approvato un protocollo che prevede l’avviamento di un programma di donazione: quando mancano poche settimane al termine, alle donne in gravidanza sarà illustrata questa opportunità e la sua importanza, in modo da identificare per tempo le neomamme disponibili alla donazione con i requisiti idonei. La dotazione della placenta, infatti, è possibile solo nel caso di taglio cesareo non urgente (non dopo parto vaginale), in gravidanze fisiologiche senza nessuna complicanza o patologia della mamma o del bambino, e dopo avere effettuato uno screening delle patologie virali trasmissibili con esito negativo.

Un sala di Ostetricia a Santorso

Al momento del parto la placenta sarà raccolta con apposita procedura, per salvaguardarne le proprietà benefiche, e viene inviata immediatamente alla Banca dei Tessuti di Treviso per essere trattata e conservata. “Donarla è un gesto di alto valore etico e morale, privo di rischi per il donatore – sottolinea la dott.ssa Fantinato -. Tutta l’equipe di Ostetricia è felice di avere attivato questo nuovo e importante progetto, offrendo alle nostre mamme, nel giorno per loro più bello e importante, la possibilità di dare un po’ di sollievo a tanti malati che stanno soffrendo”.

Un’iniziativa realizzata con il pieno sostegno della Direzione aziendale, come sottolinea Carlo Bramezza: “con questo progetto estendiamo ulteriormente il nostro impegno a supporto dei programmi di trapianti, in questo caso di tessuti, e l’ospedale di Santorso vede attivare una collaborazione di rilievo con una delle reti di eccellenza della sanità regionale. Si tratta di un’ulteriore dimostrazione di impegno, ma anche di passione per la professione medica e di sensibilità etica da parte di tutto lo staff di Ostetricia, così come della Direzione Medica dell’;ospedale Alto Vicentino che ha fin da subito sostenuto il progetto’.