Ex Sprar, nell’Alto Vicentino altri 19 posti per l’accoglienza di chi è in fuga dall’Afghanistan

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Un gruppo di giovani afgane accolte nell'Alto Vicentino lo scorso agosto

Ancora una volta Santorso dice “sì” all’accoglienza. Il piccolo comune, come capofila della rete dell’Alto Vicentino per l’accoglienza dei richiedenti asilo, ha ottenuto dal Ministero degli Interni l’ampliamento del progetto SAI (ex Sprar prima della dannosa “parentesi” Siproimi dovuta ai Decreti Sicurezza). In sostanza significa che ai già 70 posti ordinari – suddivisi tra Santorso, Thiene, Schio, Marano Vicentino, Chiuppano, Carrè, San Vito di Leguzzano e  Valli del Pasubio – se aggiungeranno altri 19 per ospitare altrettante persone costrette a fuggire dal proprio Paese. Un ampliamento che arriva dopo la crisi umanitaria afghana che – nonostante non sia più sulle prime pagine di tutti i giornali – continua a peggiorare giorno dopo giorno con 700mila persone obbligate ad andarsene e 3,5milioni di sfollati interni (fonte Unhcr).

«Non sappiamo ancora quando arriveranno queste nuove 19 persone – spiega Franco Balzi, sindaco di Santorso dove sono già accolte 10 ragazze afgane con i propri famigliari -. Da progetto 5 di loro verranno a Santorso, 8 saranno a Thiene e Schio e 6 tra Carrè e Marano. Il valore aggiunto di questa progettualità, infatti, è proprio la rete tra tutti i comuni e le realtà partner». Tra questi anche l’associazione “Il mondo nella città” con cui circa 20 anni fa a Santorso è nata la prima esperienza strutturata di accoglienza dell’Alto Vicentino per rispondere all’emergenza di arrivi dai Balcani.

La notizia dell’ampliamento dei posti del progetto SAI – di cui fanno parte anche Breganze, Lugo, Malo, Santorso e Zugliano – è stata comunicata proprio da Balzi il giorno di Natale sul suo profilo Facebook: “Non cambierà il mondo, questa piccola cosa: però mi sembra sempre importante provare a farlo. Ogni giorno, con tenacia”.

A partire da agosto, alcuni nuclei nuclei famigliari loro sono arrivati nell’Alto Vicentino, dove diverse realtà si sono rese disponibili per promuovere momenti di ospitalità e condivisione come la Polisportiva Sans Papier che ha dato loro il benvenuto all’insegna dello sport.