Duecento gol con la stessa maglia: è Pedrinho l’idolo del Carrè Chiuppano

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Foto di Andrea Benedetti Vallenari

Lui la sua “fusione” l’ha già completata. Con il gol. Nell’Altovicentino ha trovato una compagna per la vita, ha visto nascere sua figlia, ha trascorso ormai un terzo della sua esistenza e… ha segnato 200 gol. Solo con la maglia (biancazzurra) del Carrè Chiuppano, e solo negli ultimi quattro anni e mezzo di militanza tra serie B e A2 nel club più in alto del futsal vicentino, al pari del Real Arzignano. Letteralmente alla pari, visto il secondo posto nel girone A di serie A2 condiviso a braccetto dalle due realtà di punta del calcio a 5 nostrano. E con 29 reti siede sul trono dei cannonieri assoluti nella categoria trampolino verso il ring campioni di questa disciplina indoor. Per chi mastica futsal manca solo un pizzico di… Pepe – questo il suo nomignolo – per riconoscerlo dopo l’identikit: si tratta di Pedrinho, per l’anagrafe brasiliana Pedro Vidoto de Aguilar.

Giunto in Italia poco più che diciottenne con tanti sogni sportivi nel cassetto, Pedrinho, classe ’89 e classe da bomber di razza da vendere, ormai vive da un decennio nel Vicentino, a parte due parentesi in Cina – dove ha distribuito futsal e samba a compagni e avversari con gli occhi a mandorla – e in Sardegna dove tentò l’avventura sui campi di calcio per una manciata di mesi salvo poi tornare al primo amore. Prima ancora Thiene, che lo lanciò nel futsal italiano, poi Zanè e infine la consacrazione a Carrè dove è divenuto, stagione dopo stagione, un pilastro imprescindibile, oltre che caterpillar in zona gol. Per une media di circa 50 a stagione, fino a sbancare quota 200 con la tripletta sopraffina realizzata sabato scorso contro il Bubi Merano.

Qui in Italia ha incontrato Denise e ora insieme si coccolano la loro bellissima Vittoria. E mai nome fu più azzeccato, perchè segnare 200 reti a queste “altitudini” è davvero una vittoria personale. Con ovazione e striscione dei fedelissimi tifosi di casa. “L’emozione provata è difficile da trasmettere. Sono fiero e orgoglioso del lavoro svolto, era un obiettivo non lo nego. A inizio stagione mi mancavano 38 gol e sapevo non era così facile raggiungerlo in serie A2. Ora sono a quota 40, un aiutino sicuramente me l’ha dato la Coppa Divisione, la nuova competizione, dove ho segnato dieci reti. La cosa più bella è sentire ogni giorno che qui mi vogliono bene, qui mi sento a casa. “Ogni gol è il mio modo di ripagare tanta fiducia nei miei confronti”.