Colpo di scena agli Us Open: Djokovic colpisce giudice di linea e viene espulso

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Prima la rabbia, poi l’espulsione e a seguire le scuse. Un incredibile epilogo agli Us Open per Novak Djokovic, squalificato dal prestigioso torneo americano dopo aver colpito, seppur involontariamente, una giudice di linea alla fine del primo set degli ottavi di finale.

Al numero uno al mondo del ranking Atp mancava un solo punto per aggiudicarsi il primo set contro Pablo Carreño Busta (numero 25), quando lo spagnolo, scambio dopo scambio, ha annullato il set-point del serbo, vincendo il game. Sulla situazione di parità nei game (5 a 5), e con Djokovic al servizio, Carreño Busta ha mandato in crisi il più quotato rivale, strappandogli il game e, alla fine di uno scambio, mandandolo per terra nel tentativo di rispondere a un dritto angolato e vincente. Il nervosismo del serbo è così esploso in un gesto inconsueto. Voltandosi, e senza guardare dietro di sé, ha scaricato la sua rabbia facendo partire una frustata, colpendo alla gola una giudice di linea.

La donna, che non aveva visto arrivare la pallina, si è accasciata a terra dove è rimasta a lungo prima di riprendersi. Subito soccorsa, è stata portata fuori dal campo di gioco, mentre Djokovic si sincerava delle sue condizioni. A nulla sono valse le scuse dello stesso Nole, che dopo un lungo conciliabolo, è stato espulso dal torneo. Una decisione, quella presa dal capo degli arbitri degli Us Open Soeren Friemel, inevitabile considerata la gravità del gesto.

E dopo il “fattaccio”, arrivano anche le scuse. Novak Djokovic ha postato su Instagram tutto il suo dispiacere per il modo in cui è uscito di scena agli Us Open: “Tutta questa situazione mi ha lasciato triste e vuoto”, sono le prime parole scritte sui social dal numero 1 del mondo che ha poi aggiunto: “Ho controllato le condizioni della giudice di linea, grazie a Dio sta bene. Mi dispiace di averle causato tanto stress, così involontario, così sbagliato. Non rivelo il suo nome per rispetto della privacy. Dopo la squalifica, ho bisogno di ritornare e lavorare sulla mia delusione, trasformando il dispiacere in una lezione per la mia crescita ed evoluzione come giocatore ed essere umano. Mi scuso con chi lavora negli Us Open per il mio comportamento. Sono grato alla mia famiglia e al mio team per essermi di supporto, e a tutti i miei fan che sono sempre con me. Grazie e mi dispiace tanto”.

Per il serbo una sanzione che significa non solo la rinuncia, momentanea, alla rincorsa del suo diciottesimo Grande Slam ma anche la perdita dell’imbattibilità del 2020, fatta di 30 vittorie consecutive.