Nations League: l’Italia batte la Polonia e si riprende il primo posto nel girone

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Italia, obiettivo raggiunto in Nations League. Il c.t. Roberto Mancini, assente perchè ancora alle prese col Covid, voleva una vittoria contro la Polonia per poter arrivare all’ultima partita in testa al girone. La vittoria è puntualmente arrivata: 2-0 grazie ai gol di Jorginho su rigore e di Berardi nel finale. Primo posto riconquistato con merito e con una prestazione convincente sul piano del gioco. L’Italia con 9 punti è l’unica squadra del girone che non ha mai perso: due vittorie e tre pareggi, 5 gol segnati e appena 2 subiti.

Adesso, è tutto nelle mani, o meglio nei piedi dell’ItalMancini. Infatti, se gli azzurri mercoledì a Sarajevo batteranno la Bosnia-Erzegovina, cenerentola del raggruppamento con due soli punti, sarà ininfluente il risultato di Polonia-Olanda. E a quel punto toccherà all’Italia ospitare le Final Four di Nations League, in programma nell’ottobre del 2021 a Milano e Torino. Si conoscono già le date: semifinali il 6 e 7 ottobre, le due finali (per primo e terzo posto) il 10 ottobre.

Le altre possibilità. Con un pareggio a Sarajevo, invece, dovremo sperare che l’Olanda (ora a 8 punti) non batta la Polonia (che è a 7). A parità di punti con Olanda e Polonia, infatti l’Italia chiude sempre al primo posto grazie agli scontri diretti; quindi in teoria gli azzurri potrebbero anche perdere in Bosnia se Olanda e Polonia non andassero oltre il pareggio. La Nazionale del “Mancio” è dunque a un passo dal traguardo e la convincente vittoria contro la Polonia sarà una spinta in più dal punto di vista del morale.

La partita di Reggio Emilia. Il gruppo azzurro si conferma forte e unito, anche se cambiano molti interpreti. Dopo il 4-0 all’Estonia in amichevole, l’Italia contro i polacchi è stata più forte di un’emergenza mai vista: oltre venti calciatori indisponibili tra Covid, infortuni e veti di alcune Asl che non hanno fatto partire alcuni giocatori. Pessimo l’arbitraggio del mediocre fischietto francese Turpin. Mancano all’appello ai danni dell’Italia: un cartellino rosso per Lewandowski, uno probabile per Goralski (poi espulso per doppia ammonizione) e un rigore che avrebbe portato gli azzurri sul 2-0, prima del raddoppio decisivo di Berardi.

Le scelte del tandem Mancini-Evani. Con il commissario tecnico fermato dal coronavirus, in panchina ci va il suo vice Alberico Evani. Florenzi (con la fascia da capitano), Bastoni e Bernardeschi, preferiti a Di Lorenzo, Romagnoli e Berardi. Difesa completata da Acerbi e Emerson, a centrocampo Locatelli e Barella ai lati di Jorginho, davanti Belotti stringe i denti e Insigne ritrova il suo posto sulla fascia sinistra. Finisce in gloria, com’era giusto che fosse, per come la nostra Nazionale ha gestito e dominato il match.