Molestatore tra i campi palpeggia una ragazza e picchia la sorella corsa in sua difesa

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Un tratto della stradina tra campagna e collina teatro dell'episodio di domenica

Avevano scelto la tranquillità delle colline di Breganze due giovani sorelle della zona, per trascorrere un paio d’ore a chiacchierare insieme a contatto con la natura. Mai si sarebbero aspettate di trovare dei pericoli tra sentieri e filari di viti, meno ancora dopo aver incrociato uno sconosciuto in apparenza innocuo che come loro passeggiava nel verde, rivelatosi poi un maniaco e un aggressore. Il fatto risalente a pochi giorni fa, infatti, è avvenuto in aperta campagna, nei pressi del corso del torrente Chiavone al confine tra Fara e Breganze.

E’ al vaglio dei carabinieri della compagnia di Thiene la versione raccontata da due donne, sorelle tra loro, con la minore di 19 anni vittima di una violenza in ambito sessuale, i cui dettagli rimangono riservati. Mentre la maggiore, la 30enne accorsa in suo aiuto, sarebbe stata invece malmenata: entrambe domenica pomeriggio sono finite in pronto soccorso all’ospedale di Santorso per ricevere delle cure per contusioni e abrasioni riportate nella colluttazione, con i referti medico sanitari a certificare le lesioni riportate da entrambe.

Per poi presentare denuncia contro l’ignoto molestatore, che sarebbe stato descritto come un giovane uomo dall’età apparente di 25-30 anni. Smentita la voce che si trattasse di un runner, impegnato in una corsa tra i sentieri collinari. Non si sarebbe fatto scrupoli, dopo aver allungato l’occhio sulle due giovani, nel far marcia indietro e allungare anche le mani palpeggiando la più giovane dopo averle abbassato i pantaloncini con mossa fulminea e comprensibilmente inaspettata. Cosa sia effettivamente accaduto in questi attimi concitati, durati una manciata di secondi, intorno alle 15.30 di una domenica con tempo coperto, risulta al momento impossibile dirlo, con elementi investigativi utili in mano ai carabinieri della stazione di Breganze e ai colleghi di compagnia di Thiene.

I militari stanno cercando riscontri oggettivi in base al racconto delle due sorelle, medicate e fortunatamente senza aver riportato lesioni gravi. Una quarta persona, un vicentino di 35 anni che stava facendo un giro in bicicletta con i due figli piccoli, è intervenuto in soccorso delle due vittime, tentando subito di inseguire il soggetto che si è diretto verso la boscaglia, sparendo tra le piante. Una terza testimonianza utile per ricostruire il quadro e definire le accuse di lesioni e violenza sessuale nei confronti di sconosciuto. Il fuggitivo, nonostante stesse correndo all’aperto nel corso di un’attività sportiva che lo dispensava dall’utilizzo di protezioni, indossava una mascherina di colore scuro.

Un particolare che potrebbe rivelarsi utile e che qualche altro frequentatore della collina in quei minuti potrebbe aver notato. Un anno fa, nella stessa località e poco lontano da strada della Paezza dove si è verificato l’episodio più recente, un soggetto che ad oggi non ha ancor un nome, a tutti gli effetti considerato un esibizionista, si era fatto vedere totalmente nudo ad eccezione del viso incappucciato da una donna di passaggio. In quel caso, però, si trattò di atti osceni e non di una violenza, e il responsabile non venne mai identificato. Potrebbe trattarsi dello stesso maniaco.