Gas Jeans, c’è l’offerta “last minute” per l’acquisto. Speranza riaccese per 200 lavoratori

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Un frame da un servizio del Tg Rai con il sit in di protesta dei lavoratori di Gas Jeans lo scorso mese di ottobre

La tanto attesa offerta di acquisto per rilevare sede e attività produttiva e commerciale di Gas Jeans è arrivata, squarciando le nubi sopra Chiuppano e lo stabilimento dell’azienda vicentina di abbigliamento denim. Ed è giunta proprio al fotofinish in Tribunale con in corso la procedura di fallimento. Riaccendendo le speranze di 200 tra collaboratori e dipendenti di conservare il posto di lavoro.

A presentarla è la società Duke, holding finanziaria che evidentemente conta di risollevare le sorti del marchio, acquisendone sia l’attività operativa che il brand e, pare, conservando intatta la produzione in Altovicentino. Se l’affare andasse in porto, si configurerebbe – in questo caso è d’obbligo il condizionale – uno strike pieno per le richieste avanzate nei mesi scorsi da sindacati e maestranze. Sul piatto peserebbe un’offerta da 17 milioni di euro secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, che se ritenuta congrua andrebbe a dare a sbloccare lo stallo.

La sigla Uiltec di Verona e Vicenza parla di “discreta soddisfazione” all’indomani del primo incontro che di fatto apre alle trattative per l’acquisizione dell’azienda fondata nel 1984 dalla famiglia altovicentina Grotto e in crisi finanziaria dai primi giorni dell’estate 2019, fino alla notizia più recente del mancato concordato – il mancato accordo con Dea Capital risale ai primi di ottobre 2021 – con il conseguente avvio delle procedure fallimentari. Quella presentata dalla società Duke nei giorni scorsi rientra nell’ambito delle cosiddette manifestazioni d’interesse, ma si tratta di un primo passo importante, se non decisivo, verso il traguardo del salvataggio della sede produttiva di Chiuppano. E garantire quella continuità d’azienda auspicata in primis dai rappresentanti dei lavoratori, necessaria per salvaguardare proprio la forza-lavoro che per il momento è rimasta operativa in attesa di sviluppi futuri. E per rilanciare il business di un marchio apprezzato nel mercato del casual e che può attirare nuovi investimenti in un regime di solidità finanziaria.

Prossimo step a fine gennaio con un giudice chiamato a pronunciarsi sull’ammissibilità del piano di acquisizione e rilancio, per poi giungere dopo i passaggi intermedi previsti dalle normative al tavolo finale con le società creditrici. Tra i commenti giunti in queste ore la soddisfazione di Luca Zaia per il “lavoro di squadra” offerta da politica e industria, durante la conferenza stampa di ieri a Marghera, e dell’assessore veneto al Lavoro Elena Donazzan, incaricata dalla Regione di seguire passo passo il caso Gas Jeans. “Non era facile – spiega Zaia – perché c’erano coinvolti attori diversi, con interessi comprensibilmente diversi che però, alla fine hanno saputo fare squadra dimostrando senso di responsabilità e arrivando a un nuovo piano positivo”.

Il 7 gennaio scorso, infatti, un tavolo di confronto tra le parti era stato convocato alla presenza delle sigle sindacali di settore, di società creditrici, del commissario giudiziale e di esponenti del Ministero del Lavoro, preannunciando una possibile soluzione all’orizzonte. Donazzan ha così commentato la notizia: “L’apprezzamento va rivolto sia nei riguardi dei fondi finanziari, per il grande senso di responsabilità con a cuore la continuità nella produzione e la tutela dei lavoratori, sia nei confronti dell’amministratore unico che ha sempre dato disponibilità nel condividere informazioni e preoccupazioni dei lavoratori. Adesso – dichiara in quell’occasione l’assessore veneto – si procederà con il bando per la gara competitiva per l’affitto e poi per la cessione dell’azienda. Nel complesso aziendale, oggetto della proposta ci sono la sede di Chiuppano, tutti i dipendenti Grotto e Exagon”. Anche i sindaci vicentini si erano mobilitati, partecipando al sit in dello scorso autunno esprimendo vicinanza e solidarietà alle famiglie vicentine.