Da 103 anni le scarpe ‘che fa star ben i pie’ sono da Dal Zotto: dalla Regione la targa di attività storica

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Cortesia, affabilità e competenza. Sono questi i requisiti principali e forse anche gli ingredienti di una ricetta commerciale che dura ormai da oltre un secolo e che racconta come a Thiene, nonostante le difficoltà delle piccole botteghe, ancora sopravvivano i negozi che hanno reso la seconda città più popolosa dell’alto vicentino, la piazza punto di riferimento per acquirenti di tutti il comprensorio.
A sancire che anche il negozio Dal Zotto è un’attività di valore storico, è il cartello che la Regione Veneto ha recapitato da qualche giorno ai titolari e che ora fa bella mostra di sè all’ingresso.

La targa è stata consegnata anche ad altre attività storiche del comprensorio

Ad aver tagliato l’ambito traguardo è il negozio Dal Zotto di Corso Garibaldi dove dal 1920 si vendono solo calzature di qualità: un punto non trattabile e già tratto distintivo sin da quando Francesco, nonno degli attuali titolari, decise di avviare l’attività subito dopo la Prima Grande Guerra.
“Per lunghi anni e in parte ancora oggi – raccontano Francesco e Roberto avvolti da un profumo di cuoio che riporta al sapore dell’artigianato calzaturiero – ci conoscevano come i venexiani perchè i nonni andarono a Venezia per il loro viaggio di nozze: una toccata e fuga in realtà, ma tanto bastò in un’epoca in cui gli spostamenti erano assai limitati”.

Un’attività fiorente che negli anni è stata portata avanti dai figli Giovanni, Giuseppe, Carla e Margherita che nel 1950 aprirono un secondo punto vendita a Schio, rimasto operativo sino al 2010: “ll commercio è cambiato e seguire due negozi, per noi che abbiamo sempre gestito tutto in famiglia, era diventato troppo impegnativo e oneroso – spiegano i due titolari che ancora possono contare sull’immancabile presenza di mamma Antonietta, 87 primavere sulle spalle ma con una grinta d’altri tempi e un’eleganza innata che colpiscono.

E a colpire non è solo lo stile senza tempo con cui i Dal Zotto accolgono una clientela più che affezionata, ma anche la capacità non comune di adattarsi ai tempi e quasi di esserne precursori: “Nel 2019 abbiamo avviato anche una vendita online dei nostri prodotti – raccontano con una punta di orgoglio i titolari – e possiamo senz’altro dire che questo ci ha dato una grande mano durante la pandemia. Innovarsi e non stare fermi è fondamentale: eppure i numeri sono quelli che sono, fortunatamente non abbiamo un affitto da pagare, ma saldiamo regolarmente i nostri debiti e finchè rimane qualcosa sul cassetto noi comunque siamo felici”.

Antonietta Tessari, classe 1936: ogni mattina puntuale, in negozio c’è anche lei

Una situazione che accomuna molte attività del centro in particolare dove la concorrenza della grossa distribuzione, l’e-commerce e gli outlet sono ormai un problema endemico: “Anche se abbiamo una buona associazione di categoria e vengono organizzate molte iniziative, forse a mancare è un po’ quello spirito unitario che farebbe la differenza: ci prendiamo anche la nostra parte di responsabilità – spiegano i due fratelli – perchè forse siamo tutti un po’ troppo concentrati sul nostro e poco propensi alla condivisione”.

Ad incoraggiare l’iniziativa di piccoli commercianti che fanno ancora grande Thiene, ci ha pensato anche il primo cittadino: “Mi hanno informato del riconoscimento” – ha dichiarato Giampi Michelusi – un’attestazione che vivo con particolare affetto dato che conosco bene i fratelli Dal Zotto e ricordo quando da giovane loro coetaneo, trascorrevo i pomeriggi dopo la scuola gustando il tè coi biscotti della signora Antonietta. Sono profondamente grato a chi come loro accetta quotidianamente la sfida di alzare la serranda contribuendo alla vitalità del nostro centro storico”.

E se sul futuro va detto che incombono anche per loro le nubi di un addio – Francesco e Roberto lasciano intendere che un pensiero alla meritata pensione lo stanno già facendo – rimane comunque la possibilità che qualcuno raccolga il testimone: “Non abbiamo mai voluto far sentire in obbligo i nostri figli, ancora qualcuno sta studiando e vedremo. Se vorranno, noi saremo al loro fianco”.