“Firme pazze” sulle liste per le elezioni: sono 81 i thienesi indagati (ma non troppo)

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Che confusione? Sarà perchè firmi…amo. Vale per i ricchi e per i poveri, vale per tutti i cittadini perchè lo impone la legge anche se magari in pochi lo sanno: apporre la propria firma su più di una lista elettorale significa commettere un reato. Magari di poco conto e per il quale l’archiviazione risulta (quasi) scontata, ma ritrovarsi in una “lista” – stavolta nera – di 81 indagati, dopo aver appoggiato questo e anche quel candidato alle elezioni comunali, non fa piacere a nessuno. Accade a Thiene, a poco meno di un anno dal voto.

Un po’ di ignoranza – nel senso letterale del termine – in materia e magari un po’ di confusione ideologica, oppure l’incapacità di rispondere picche ad un amico (anzi, più amici…) candidati o sostenitori di candidati, fatto sta che riscontrare così tanti doppi firmatari ha messo in luce una prassi non consentita dalle norme in vigore e quindi da stoppare, se non addirittura punire, al più presto. Anche se la questione trova tardivamente la ribalta a 10 mesi dal voto, e quindi ad almeno un anno dalla presentazione dagli elenchi dei nominativi di supporto necessari per la presentazione di una “squadra” di candidati consiglieri e sindaco.

Nel corso delle recenti elezioni comunali, svoltesi nel giugno del 2017, a conti fatti sono stati ben 81 i thienesi ad incappare nel “tranello”, se così ci è lecito definirlo. Ci sono cascati in tanti, senza distinzione di genere nè di età e nemmeno di ceto e credo politico, visto che poi le “doppiette” sono state siglate su tutte le tredici liste presentate. Chi più e chi meno consapevolmente, lo sa solo la coscienza di ciascuno degli indagati, mentre gli… indaganti – il pm di turno nello specifico – altro non avevano potuto fare che trascrivere i nomi e cognomi segnalati dalla commissione incaricata alla verifica: altro elenco stilato, stavolta “nero” almeno quanto l’umore dei più o meno ignari colpevoli del misfatto.

La Procura, in ogni caso, ha inoltrato la richiesta d’archiviazione correlata vista la “tenuità” dei fatti commessi, così come riporta oggi il Giornale di Vicenza insieme ai nominativi sotto esame. Che non significa assoluzione piena, ma che a conti fatti lascerebbe intonsa la fedina giudiziaria.
Ora la firma più importante, valida e soprattutto unica, la “carica” degli 81 la attendono dal giudice che dovrà confermare la definitiva archiviazione. E il sospiro di sollievo sarà, legittimamente, almeno doppio.