Le Iene al Sanga Bar per raccontare l’eccellenza dei ragazzi speciali

Sorpresa al Sanga Bar, il bistrot dell’inclusione di Thiene dove una troupe Mediaset de Le Iene è andata a conoscere l’importante realtà che forma e prepara al lavoro i ragazzi speciali che da anni si sono fatti strada in una eccellenza del territorio.
La Iena Giulio Golia, sempre sensibile sui temi dell’inclusione, ha parlato a lungo con Thomas Sbalchiero e con altri ragazzi con la sindrome di Down che stanno facendo un percorso di formazione per essere preparati a trasformare la preparazione ricevuta in un contratto e in un futuro più autonomo. A fare da Cicerone è proprio Thomas che ama il suo lavoro al bar e ama stare tra la gente: “Questo lavoro mi dà soddisfazione e amore, se non avessi il lavoro sarei a casa”, spiega Thomas in telecamera con spiazzante concretezza.
Frequentato regolarmente da thienesi e da persone che arrivano anche da fuori, il Sanga Bar è solo una delle realtà di Engim (l’ente di formazione dei Giuseppini del Murialdo), poi ci sono il laboratorio delle idee e il bed and breakfast, dove i ragazzi, formati anche dai Bambini delle Fate, lavorano e crescono professionalmente dirigendosi verso un futuro più indipendente.
“Siamo tutti speciali”, spiegano raccontando con entusiasmo le loro esperienze a sottolineando la gentilezza nei rapporti di lavoro ed il fatto di non sentirsi sfruttati e di essere felici. “Engim impresa formativa – racconta Thomas Sbalchiero – ci accompagna verso il lavoro. Siamo in quaranta e siamo tutti unici e speciali”.
Anche Giulio Golia definisce il Sanga Bar un luogo speciale e si accorge che l’interazione con i ragazzi è pura energia. Come quando Michael, che si definisce “nato bravo”, va ad improfumarsi per fare bella figura davanti alla telecamera e spiega che è il profumo a dare energia a un barista.
Il Sanga Bar è un posto speciale che è il fulcro del progetto Engim, il servizio sicuramente più visibile. “Il nostro motto è ‘fare il bene e farlo bene’ ” spiegano i ragazzi raccontando, ognuno per la sua parte, di che cosa si occupano. Qui per persone dalle attitudini e dalle sensibilità diverse vengono messe in campo attività ‘su misura’.
Si va dal bar al restauro di mobili, alla pasticceria, ma c’è anche preparazione per un altro tipo di lavoro. Spiega ancora Thomas: “Con noi c’era Alberto che adesso lavora in un supermercato, Michele che lavora al Decathlon, Simone in azienda ed Elisa in cooperativa”.
Poi ci sono il bed&breakfast e il laboratorio delle idee, dove mobili donati vengono restaurati, dipinti e lavorati con frasi scritte dai ragazzi e cariche di significati positivi.
Giulio Golia chiede se i ragazzi vengano pagati per i lavori che fanno. Marta Rigo, responsabile e direttrice di Engim a Thiene, spiega: “Ci sono tre step: formazione, tirocinio (con borsa di tirocinio), poi c’è un contratto a tempo determinato perché la nostra idea è essere un ponte tra il presente e il futuro. I ragazzi cominciano qui da noi, ma l’intenzione è quella di accompagnarli nel mondo fuori rendendoli più autonomi”.
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