Escursionista 80enne bloccato tra i boschi. Individuato all’imbrunire grazie al “fischietto”

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Un intervento di soccorso

Da una parte l’imprudenza di voler affrontare da solo, a 80 anni di età, un sentiero di montagna assai impegnativo anche per i più giovani e allenati, dall’altra la considerazione che il pensionato di Vicenza salvato ieri sera aveva espresso il desiderio di compiere un’ultima passeggiata in solitaria per salutare con un pizzico di intimo romanticismo, la montagna.

Come egli stesso avrebbe spiegato ai suoi “angeli” soccorritori, che lo hanno raggiunto sul versante nord del Monte Pasubio, in territorio di Posina, non senza difficoltà, dopo aver battuto una vasta area della Val del Pruche. Con le operazioni di salvataggio complicate anche dal fatto che l’anziano disponeva di un telefono cellulare vecchio stampo, vale a dire senza la possibilità di inviare il segnale Gps per localizzarlo.

Buon per lui, almeno, e non si tratta di una cosa scontata, che l’apparecchio per qualche attimo ha captato il segnale. Riuscendo così a contattare il numero di emergenza 118 e chiedere aiuto, attivando la centrale operativa che a sua volta ha chiesto l’intervento del Soccorso Alpino. I soccorritori di turno ieri sera si sono diretti sul versante impervio del Pasubio, alla ricerca di G.P., l’ottantenne rimasto solo dopo che si era fatto lasciare nell’abitato di Posina ben 12 ore prima, con l’intento di raggiungere a piedi il Rifugio Papa dove trascorrere la notte.

Una camminata lunga, impegnativa e su sentieri in condizioni “selvagge” che hanno messo a dura prova il suo fisico e che inoltre lo hanno confuso per la folta vegetazione, provando lo smarrimento tra i boschi e le rocce, senza più possibilità di fare dietro-front visto il calore della sera e l’oscurità in arrivo. A quel punto è diventato chiaro di aver perso l’orientamento (erano circa le 5 del pomeriggio) e si è spostato con il cellulare in mano per cercare una zona coperta dal segnale telefonico, per poi attendere angosciato la spedizione di soccorso “armandosi”, per così dire, di un mini fischietto sonoro. Rivelatosi fondamentale come metodo utile per agevolare i soccorritori e individuarlo, una volta avvicinatisi all’area dove si trovava prima dell’imbrunire, per poi scortarlo fino al rifugio intorno alle 22.30 di ieri.


“Era impossibile risalire in alcun modo alle coordinate Gps – spiegano dal copro Cnsas del Soccorso Alpino – visto il vecchio modello di cellulare in sua dotazione, e dato che poteva trovarsi in qualunque punto della vallata”. A raggiungere l’anziano disperso è stata la squadra di Arsiero, composta da 8 uomini e salita fino a quota 1.950 metri di quota. Una volta trovato in discrete condizioni di salute, l’80enne vicentino è stato idratato e rifocillato, per poi imbragarlo e assicurarlo con una corda per guidarlo fino a Rifugio Papa, la meta originaria di un’escursione che, sicuramente, l’attempato ma genuino amante della montagna non potrà mai scordare, forse perfino con nostalgia. In accordo con le forze di soccorso che lo hanno tolto da guai seri, G.P. ha deciso comunque di trascorrere comunque la notte nella struttura montana dopo i dovuti e accorati ringraziamenti ai suoi salvatori.