Sospetto di riciclaggio e “foraggio” al terrorismo: multe a clienti e gestore di un money transfer

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Trasferimenti di denaro portati a termine in maniera irregolare da Vicenza all’estero, in più nazionali in particolari asiatiche, con il sospetto che in qualche caso sotto esame ci possa essere l’ombra del finanziamento ad attività terroristiche. Sarebbero poco meno di 200 le persone coinvolte, oltre 1,5 milioni di euro di sanzioni per il titolare e i dipendenti di un’attività di money transfer con sede a Thiene e una “collegata” a Merano in Alto Adige, da alcuni mesi posta sotto indagini approfondite dalla Guardia di Finanza di Vicenza.

Nella nota a margine dell’operazione conclusa nei giorni scorsi e dunque diffusa stamattina dal comando del 117 berico, si parla esplicitamente di riciclaggio di proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo. Denunciato un cittadino di nazionalità del Pakistan, titolare di due centri. Fuori di dubbio che a beneficiare degli invii di denaro via circuito elettronico fossero per lo più familiari di lavoratori stranieri in Veneto, ma da parte degli investigatori si vuole andare a fondo per escludere forme illecite di finanziamenti a reti terroristiche.

L’attività di polizia economico-finanziaria portata in campo dalle Fiamme Gialle in Veneto, a partire da Vicenza, ha permesso di irrogare sanzioni – per ora solo di natura amministrativa – per un importo complessivo di 1.548.000 euro, per la precisione. Mentre sarebbero ad oggi 187 i nominativi annotati dei clienti su cui permane il forte sospetto sull’effettuazione di operazioni di trasferimento di denaro irregolare. In particolare, i militari della Tenenza di Thiene hanno eseguito dei controlli nei confronti di un centro di servizi “money transfer” con sedi operative a Thiene e Merano (Bolzano), riconducibile ad un cittadino di nazionalità pakistana. Gli approfondimenti svolti hanno riguardato 35.500 transazioni finanziarie, per un volume complessivo di oltre 10,7 milioni di euro, per un arco temporale relativamente breve che va dal gennaio del 2021 al giugno del 2022.

A venire violata – sistematicamente – sarebbe stata la norma (art. 49 del D.Lgs. 231/2007) che prevede il limite di 1.000 euro sul trasferimento di denaro contante tra “singoli” privati, entro il termine di 7 giorni. Le indagini in corso avrebbero individuato l’applicazione della cosiddetta tecnica dello smurfing per aggirare la legge di tutela vigente in quegli anni. “Le attività investigative effettuate dai finanzieri thienesi hanno consentito di individuare 235 operazioni (attraverso le quali sono stati trasferiti complessivi quasi 390 mila euro) nelle quali sono state adottate le cosiddette tecniche di frazionamento (smurfing) degli importi da trasferire allo scopo di aggirare la citata normativa.

Da evidenziare come l’ammontare complessivo delle sanzioni è diretto sia all’operatore del servizio (per 790 mila euro nel complesso) sia ai fruitori, tenuti loro stessi a conoscere i limiti di legge consentiti per questo tipo di operazioni. Ai 187 “clienti” più o meno ignari di commettere una violazione, quindi, a parte un paio di eccezioni tutti di nazionalità extra Unione Europea, la parte restante delle multe per altri 758 mila euro. In buona parte di tratta di lavoratori residenti a Vicenza e provincia, in particolare residenti nell’Altovicentino, che inviavano denaro a parenti e famiglie in patria. Marocco, India, Bangladesh e proprio il Pakistan le destinazioni più gettonate.

“In ogni caso – si legge nella nota della GdF berica – sono in corso ulteriori accertamenti nei confronti degli ordinanti e dei beneficiari dei trasferimenti finanziari tesi a evitare potenziali illeciti. Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e valute virtuali è indispensabile per intercettare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche e consentire il monitoraggio dei flussi finanziari sospetti”.