I 100 anni di Olga: l’amore passò a cavallo. E quelle nozze appena finita la guerra

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Si può davvero essere felici con poco, basta saper cogliere il buono che la vita ti dà e farlo fruttare anche per i giorni meno buoni. E’ un po’ questo il messaggio di Olga Bernar, l’arzilla bisnonna di Pedescala che nei giorni scorsi ha tagliato il traguardo dei 100 anni festeggiata da tutto il paese.

I due figli, Eros e Vanna, assieme ai 4 nipoti e a ben 7 pronipoti sono stati i primi a stringersi attorno a lei: tra i tanti che hanno voluto renderle omaggio in una via addobbata a festa, anche il Sindaco di Valdastico Claudio Sartori che le ha bussato alla porta con una coloratissima composizione floreale a nome della comunità.

Una giornata di gioia in una vita dove non sono mancati i dolori: tra tutti una terza figlia scomparsa per malattia appena 45enne. Già dodicenne, Olga custodiva il bestiame al pascolo nei mesi estivi prima, poco più grande, di lavorare come donna di servizio in varie famiglie tra Schio, Verona e perfino Milano. E poi l’amore: quello sbocciato vedendo il suo Giovanni passare accompagnato dal fido cavallo. Lui, carrettiere che trasportava un po’ di tutto, l’aveva corteggiata da subito e lei, raccolti i risparmi conservati non senza sacrificio per farsi la ‘dote’, aveva detto il suo sì. Era il 26 maggio 1945: la guerra era appena finita e nella valle dell’Astico violentata dall’eccidio di Pedescala, il graffio delle vicende belliche ancora bruciava. E faceva molto male. Ma bisognava andare avanti: con la consapevolezza, almeno, di non essere più soli. Poveri ma con il contegno tipico dei veneti, le mani segnate dal duro lavoro nei campi: una mucca, una capra, qualche coniglio e qualche gallina. La famiglia cresce, nascono i figli ma Giovanni si ammala sino a non poter lavorare più. E ancora si soffre, magari in silenzio per non pesare troppo su quelle piccole creature così affamate di vita e così ignare di quel mondo tanto aspro.

Ma nel giorno del compleanno i pensieri non possono che essere di serenità: tra le risate delle nuove generazioni e i baci di una famiglia che distrae dai ricordi tristi. Olga osserva e accoglie da vera padrona di casa e racconta tra la curiosità dei presenti che un segreto della sua longevità forse c’è: in tavola non devono mancare le verdure e gli ortaggi del suo orto. Preziosi, oltre che sani, perché frutti di un sacrificio che non conosce età né riposo: il gusto del buono, oltre la fatica.