Quasi 30 mila articoli in vendita fuori norma sequestrati. Provenivano dalla Cina

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Il punto vendita e nel riquadro una piccola parte della merce sequestrata

Dalla Cina con furore e in grandi quantità e magari a prezzi allettanti, ma senza rispettare i parametri di sicurezza obbligatori. Maxi sequestro di merce nei giorni scorsi a Zanè, all’interno di uno dei nuovi bazar gestito da cinesi “Easy1 Market”, di recente apertura al pubblico lungo la trafficata via Manzoni sulla Sp349. Risultano ben 28.962 gli articoli in vendita ritirati dagli scaffali dalla tenenza della guardia di finanza di Schio in quanto potenzialmente pericolosi per la salute. Oltre al danno commerciale per la merce apposta sotto i sigilli, la sanzione prevista per il titolare dell’esercizio, di origini asiatiche, potrebbe raggiungere i 25 mila euro. Da valutare considerato il quantitativo ingente e i vari vincoli non osservati, in particolare riguardo la provenienza e la corretta etichettatura.

Il blitz delle del nucleo mobile delle fiamme gialle rientra nelle operazioni dedicate al servizio in materia di tutela del Made in Italy e sicurezza dei prodotti. La merce posta sotto esame è costituita da bigiotteria varia e da accessori per la persona (collane, elastici, orecchini, bracciali etc). Ne è emersa la vendita al pubblico di migliaia di articoli privi della denominazione legale e merceologica del prodotto, delle indicazioni sull’origine, delle informazioni riguardanti la presenza di materiali che possono arrecare danno alla salute, delle istruzioni di utilizzo, nonché delle indicazioni in lingua italiana. Il tutto in violazione delle disposizioni impartite dal Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005). Dunque, merce “fuorilegge” secondo i requisiti minimi imposti dalla legislazione italiana.

Da specificare che i controlli su altre categorie di merci esposta in vendita (abbigliamento,prodotti per la cura del corpo, oggettistica per il tempo libero e altro) non hanno riscontrato alcuna irregolarità ulteriore. Bazar di questo tipo sono comparsi a decine nel territorio vicentino negli ultimi anni, offrendo prodotti praticamente di ogni tipo a prezzi convenienti, a volte però risparmiando oltre il lecito in sicurezza e non ottemperando alle disposizioni legislative in materia commerciale. Dinamiche che nuocciono al mercato e alla concorrenza.

Dell’operazione portata a termine è stata informata anche la competente Camera di
Commercio di Vicenza. L’intervento è finalizzato a garantire che i prodotti immessi sul libero mercato rispondano ai requisiti minimi di sicurezza previsti dalla normativa nazionale ed europea, impedendo che siano commercializzati prodotti che possono occultare, dietro ai
modestissimi prezzi, l’impiego di materiali dannosi per la salute piuttosto che sistemi
elettrici non correttamente collaudati. Una serie di indagini e attività di polizia economica e finanziaria che, a monte, mira “a scongiurare il rischio che gli esercenti onesti vengano danneggiati – spiegano i finanzieri da Schio – da comportamenti illeciti posti in essere dai competitors infedeli”.