Il museo meta dei paleontologi accoglie 115 trilobiti fossili: vissuti 500 milioni di anni fa

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Alcuni fra gli organismi primitivi (un tempo) viventi in assoluto più antichi del pianeta Terra saranno esposti all’interno della collezione di fossili del Museo Civico “Dal Lago” di Valdagno. Gli esperti paleontologi, in particolare, li conoscono con il nome di trilobiti, esseri simili agli insetti dei nostri tempi: si tratta di 115 nuovi esemplari donati di recente da uno studioso vicentino andrà a rendere più ricco il patrimonio museale, provenienti da ogni parte del mondo grazie a un approfondito lavoro di ricerca.

Autore della gradita donazione è Bellino Bellin, esperto e appassionato collezionista di Creazzo, che ha voluto destinare al museo valdagnese il suo repertorio privato di questo tipo di reperti fossili, raccolti negli anni. Dipendente dell’Ulss 8 Berica, lavora all’ospedale San Bortolo, dedicando periodi di ferie a spedizioni, mostre e fiere del settore.

Le trilobiti sono esseri viventi comparsi nell’era Paleozoica, più di 500 milioni di anni fa. Dal punto di vista della zoologia moderna si parla di esoscheletri primitivi, sviluppatisi nel periodo in cui nell’ambiente marino vivevano soprattutto organismi unicellulari e tra le prime forme di vita nota. Sono tra i primi organismi marini (all’epoca non esisteva la vita sulla terraferma) che hanno sviluppato uno scudo esterno e degli organi di senso per la localizzazione delle prede, primo esempio di tendenza evolutiva che porterà poi, anche se lentamente, alla differenziazione del sistema nervoso.

La provenienza esclusivamente straniera, come ha spiegato il proprietario, è motivata dal fatto che negli affioramenti rocciosi del territorio italiano questi esemplari sono presenti solo in tre regioni: Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. “Nonostante il vicentino non presenti siti così antichi riconducibili all’Era Paleozoica, l’acquisizione della collezione è molto importante perché permette di raccontare il legame esistente tra questi esseri viventi estinti ed alcune forme di vita sviluppatesi successivamente, alcune delle quali ancora presenti negli oceani di tutto il mondo”. La donazione entrerà nella collezione del museo, trattandosi di esemplari stranieri. Nel caso di esemplari ritrovati sul suolo italiano spetta alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza depositarli nel museo prescelto affinché li conservi, esponga e valorizzi.

Con questi ultimi arrivati, le collezioni del Museo (fossili, minerali, rocce, fogli di erbario e reperti archeologici) si attesta a circa 23 mila reperti classificati e archiviati. Di questi, negli spazi ridotti di Palazzo Festari se ne possono ammirare appena una minima parte, pari all’8% dell’intero “tesoro” di storia evolutiva conservato nel piccolo museo valdagnese. “Il Museo Dal Lago – spiega l’assessore alle Politiche Culturali Anna Tessaro – è una perla del nostro territorio e chi se ne prende cura ne ha fatto un gioiello che ogni anno racconta la storia del nostro territorio, della sue evoluzione nelle ere e dei primi passaggi di esseri umani. Voglio ringraziare per la bellissima e preziosa donazione alla quale contiamo di dare la giusta visibilità. Siamo consapevoli dell’immenso potenziale che il Museo conserva e che, per motivi di spazio, rimane oggi inespresso. Tra gli obiettivi che questa amministrazione si è posta c’è anche l’individuazione di nuovi locali che ci consentano di mostrare al mondo il patrimonio che conserviamo tra le mura di Palazzo Festari”.