Martina sfila sul red carpet del Festival. Da attrice, modella e ambasciatrice delle malattie Ibd

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Martina Santagiuliana in uno shooting fotografico

Un tappetto rosso sui sfilare in una cornice di prestigio come il Festival del Cinema di Venezia, e un’occasione speciale per abbattere un tabù, dimostrare dove si può arrivare sfoderando tenacia oltre ai sorrisi e all’eleganza e, infine ma non ultimo, proporsi come testimonial graziosa ma risoluta per la lotte a malattie poco conosciute. Lei è una modella vicentina, Martina Santagiuliana, recoarese doc che si divide tra Milano come centro di interesse professionale e la sua amata “Conca Verde” – è legatissima alle sue radici – , dove riesce spesso a trovare il tempo anche di coordinare il gruppo giovani locale Rekobalt.

Tra qualche giorno lascerà sia la metropoli che le Piccole Dolomiti per assaporare un po’ di sapore di mare in Laguna, dove sarà ospite nel “red carpet” dedicato alle stars del cinema mondiale e in generale a personaggi famosi. Un breve percorso da compiere il lunedì 6 settembre, qualche passo appena e con indosso dei tacchi a spillo, in cui magari Martina rivivrà nel suo intimo per alcuni attimi il lungo – e mai agevole – cammino che l’ha portata fino a Venezia. Non da turista o da spettatrice ma come “protagonista” di una passerella che tante ragazze di provincia, come lei agli albori della carriera artistica, sognano.

Dopo anni di studi ad esempio di recitazione e canto, di viaggi e provini, di desideri infranti e soddisfazioni immense vissuti con di “traverso” una costante incognita, correlata a dei fastidiosi problemi di salute che la affliggono da bambina. E che l’hanno spinta a divenire una ragazza determinata e intraprendente, fiera di portare un messaggio profondo che “buca” il mondo fatato dell’alta moda e del cinema dorato delle stelle. Vestita dalla stilista Monica Nuvola, che ha sposato e sostenuto con il suo brand di moda Martina Santagiuliana, sarà chiamata lunedì a sfilare rappresentando di tutte quelle persone affette da una gamma di malattie che attaccano l’intestino.

Per chi ha visto sulla piattaforma Netflix il film “Divin Codino” dedicato a Roberto Baggio, l’attrice di Recoaro Terme ha interpretato una delle sorelle del calciatore vicentino di Caldogno. Poi tante sfilate, anche di recente, e tra pochi giorni inoltre Martina tornerà sul set accanto ad Anna Valle e poi in una produzione straniera che l’ha scritturata. Impegni di lavoro a iosa, ed è un bene per lei, per la sua carriera e i suoi sogni, ma parallelamente va avanti la sua missione di “ambasciatrice” delle malattia conosciute come Ibd e in Italia anche come Mici: sono le malattie infiammatorie croniche intestinali. Ne sono affetti circa 250 mila (dato nazionale), in misura e con sintomi di diversa entità. Ma si tratta di una cifra sottostimata, visto che si tratta di morbi riconoscibili e diagnosticabili spesso quando galoppano in fase avanzata. Lei, suo malgrado, è considerata dai medici gastroenterologi tra i tre casi più gravi in Italia.

Le più note sono il morbo di Crohn e la rettocolite ulcerosa, di cui soffre la modella vicentina dall’età di 4 anni e a causa della quale, allora, Martina rischiò seriamente di perdere la vita, sopravvissuta a un intervento in sala operatoria durato 10 ore. Una strenua battaglia importante – vitale e vinta – ma non ancora la fine di quello che si sarebbe poi rivelato come un estenuante braccio di ferro. Si tratta di dolorosi mali addominali la cui conoscenza non è ancora piena sul piano scientifico, e contro i quali ad oggi non si dispone di una cura definitiva, ma solo terapie farmacologiche che ne alleviano le conseguenze. Con tutte le intuibili conseguenze sul piano psicofisico personale e su quello sociale che ne derivano. E una fase di stallo che proprio non va giù, come la 31enne ha denunciato più volte in passato: “una ricerca ferma ormai da 20 anni – ha scritto di recente  – e che in prima persona voglio contribuire a rimettere in moto, facendo il possibile per abbattere quel muro di ignoranza che ancora oggi rimane in piedi intorno alle malattie Ibd”.

Martina non si è mai data per vinta, e la sua lotta continua tutti i giorni – racconta il suo manager mentre lei è impegnata per lavoro in questi giorni che precedono il red carpet – il suo carattere combattivo le ha permesso lottando con unghie e denti di non mollare e di continuare a fare cose inimmaginabili. E’ una ragazza d’esempio per tutti da quando ha iniziato ad abbattere il muro dell’ignoranza attraverso il suo profilo social”. Mettendo ormai da tempo da parte ogni imbarazzo, parlando costantemente della sua malattia e conferendo speranza oltre che rappresentando un esempio da seguire per le persone che invece sono portate a lasciarsi andare, in alcune situazioni a cadere in depressione, o a nascondersi. Lunedì, sfilerà anche per tutte loro.