Scivola sulle rocce della ferrata del Vajo Scuro. Pur se malconcio raggiunge il rifugio

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Un tratto della ferrata del Vajo Scuro (archivio)

Una mattinata trascorsa a misurarsi con uno dei percorsi più suggestivi delle Piccole Dolomiti, attrezzati per l’arrampicata assistita, ha rischiato di concludersi in tragedia ieri mattina. Un escursionista veneziano, infatti, impegnato “in solitaria” sulla ferrata del Vajo Scuro, durante il ripido giro ad anello è scivolato sulle rocce cadendo sugli spuntoni per 4-5 metri, procurandosi un profondo taglio ad un braccio ed escoriazioni diffuse agli arti inferiori. Nonostante il capitombolo, il 34enne di Spinea dopo lo scampato pericolo imminente ha raccolto le forze per avvicinarsi quanto più possibile al sentiero che riporta al Rifugio Battisti alla Gazza, a quota 1300 metri. Nel frattempo, l’infortunato era riuscito a mettersi in contatto telefonico con i soccorritori della sezione Recoaro-Valdagno.

Il team composto da sei specialisti della montagna si è fatto guidare dalla vittima della caduta accidentale – M.B. le iniziali -, localizzandolo intorno a mezzogiorno di ieri, domenica 20 ottobre. L’uomo si era seduto su un sasso in vista, poco lontano dal rifugio, esausto per lo sforzo compiuto e dolorante per le serie ferite riportate nell’impatto con le rocce.
Una volta raggiunto, i soccorritori lo hanno medicato e riaccompagnato fino al parcheggio del Rifugio, dove è arrivata l’ambulanza che lo ha accompagnato all’ospedale di Valdagno.

La prognosi non è stata resa nota, ma l’escursionista veneziano residente a Spinea dovrà pazientare solo qualche decina di giorni per riprendere le attività di sempre, consapevole di aver rischiato la vita nell’episodio che lo ha visto come malcapitato protagonista dopo aver affrontato una ferrata classificata come “difficile” nei siti specializzati, in particolar modo in condizioni meteo non ottimali.