Il secondo dimesso è l’hockeysta di 27 anni. Ha trovato un alloggio per la quarantena

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Avanti a “bomba”. L’espressione gergale calza a pennello riguardo a Stefano Dal Santo, il giocatore di hockey su pista di serie A1 – milita nell’Hockey Trissino – tra i primi contagiati dal virus covid-19 e soprannominato nell’ambiente appunto come “Bomba”. Il 27enne originario di Breganze e che vive nell’Altovicentino è stato dimesso ieri dall’ospedale San Bortolo di Vicenza e accompagnato nella prima serata in un appartamento che lo ospiterà fino al termine della quarantena. Dopo il ben augurante “via libera” dei medici. Sempre ieri l’appello lanciato attraverso la propria pagina Fb e ripreso dall’analoga vetrina della società sportiva per cui è tesserato, che ha fatto il giro del web: finalizzato alla ricerca di una dimora temporanea dove “scontare”, per così dire, il periodo di isolamento a garanzia di familiari, affetti, compagni di squadra e dirigenti, quest’ultimi tutti asintomatici finora e posti sotto sorveglianza nei loro domicili.

In tempi di coronavirus, si assiste via social a una forma di “outing epidemiologico“, con anche il giovane breganzese d’origine a scegliere di rendere nota la sua condizione, così come accaduto ad esempio per una donna di Campiglia dei Berici, anche lei tra le prime risultate positive al tampone. Grazie all’accoglimento dell’appello del giocatore da parte di un anonimo che ha aperto le porte di un’abitazione in una località che rimane riservata, è stata rispettata così la genuina volontà di Dal Santo di lasciare al più presto il suo letto “libero a chi ne ha più bisogno di me”, dopo le dimissioni concordate con lo staff medico.

Gli antefatti raccontano di una febbriciattola manifestatasi lo scorso week end per un paio di giorni, per poi salire a partire da lunedì. Da qui la necessità di approfondimenti clinici, il ricovero e, infine, la scoperta – non senza stupore al pari della fisiologica preoccupazione – di essere stato infetto dal coronavirus, primo caso in assoluto tra gli assistiti nell’Ulss 7 Pedemontana. Grazie alle cure del personale sanitario specializzato dell’ospedale di Vicenza il febbrone viene smaltito nell’arco di 24 ore, poi arrivano i giorni di osservazione in un letto di malattie infettive e infine l’ok per lasciare il reparto. Per i compagni di squadra deòl n°53 che veste la stessa maglia trissinese – e insieme allenatori e staff intorno – il periodo di isolamento scadrà il prossimo 13 marzo, circa una settimana in più per il secondo tra i dimessi nel Vicentino, Dal Santo appunto.

Questo il messaggio/appello scritto ieri, che ha subito attivato un tam tam sui social di solidarietà, trovando un alloggio adatto nell’arco di poche ore.

Ciao a tutti, sto molto bene, sono giovane, forte e ovviamente fortunato. Scrivo questo post per chiedere il vostro aiuto: i dottori hanno parlato di dimettermi, ma il problema sta nel dove potere passare questi giorni. Tutti i miei famigliari sono in quarantena e mi trovo quindi costretto a rimanere in ospedale ad occupare un posto letto che probabilmente serve a qualcuno che sta peggio di me. Qui non mi danno soluzioni ma aspettano che sia io a dargliela. Qualsiasi alloggio con l’indispensabile sarebbe perfetto. Intanto vi ringrazio“.