Veneto, morto uno dei due contagiati. Cordone sanitario su Vo’ Euganeo e Schiavonia

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Ore 23. 45. Il coronavirus ha raggiunto il Veneto e ha fatto la prima vittima: uno dei due anziani infettati, il 77enne, è deceduto in tarda serata all’ospedale di Schiavoni.a Si chiamava Adriano Trevisan ed era un muratore in pensione.

Ore 21. Si è diffusa nel tardo pomeriggio la notizia che due anziani di 77 e 68 anni di Vo’ Euganeo, sui colli padovani, sono risultati positivi ai test, anche se si attende la conferma definitiva dall’Istituto Spallanzani di Roma, dove sono state inviate le provette per una conferma definitiva del contagio.

Il 68enne è ricoverato in isolamento all’ospedale civile di Padova nel reparto di malattie infettive, l’altro, il 77enne, è in condizioni critiche in terapia intensiva dell’ospedale di Schiavonia.

GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DEL #CORONAVIRUS IN VENETO

❌❌❌ GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI DEL #CORONAVIRUS IN VENETO ❌❌❌Riunita d’urgenza a Padova la task force istituita per fronteggiare l’epidemia di coronavirus dopo la scoperta di due casi nel Padovano. La situazione è in evoluzione e tutte le strutture preposte (Comune di Vo’ Euganeo, Protezione Civile regionale, Dipartimento prevenzione, Azienda Ospedaliera di Padova, Ulss 6 Euganea, ecc) stanno lavorando in strettissimo coordinamento con il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli. Si stanno predisponendo misure rigorosissime di contenimento.

Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 21 febbraio 2020

Fra Veneto e Lombardia salgono così a 16 le persone contagiate. La conferma dei due casi padovani è arrivata direttamente dal governatore Luca Zaia, giunto a Padova nella sede dell’Ulss 6 Euganea dopo la notizia dei due veneti positivi al coronavirus. Ora a Padova si sta cercando di ricostruire gli spostamenti delle due persone contagiate. I due pensionati frequentano due locali pubblici a Vo’ e vivono con i familiari. Uno dei due era ricoverato all’ospedale di Schiavonia: familiari, sanitari e persone che son venute a contatto con i due anziani sono in queste ore sottoposti a tampone per rilevare il virus che provoca polmoniti anche molto gravi. Zaia e i responsabili del sistema sanitario Veneto stanno valutando lo svuotamento graduale dell’ospedale di Schiavonia per bonificarlo. Chiuse le scuole e gli esercizi commerciali. Zaia ha chiesto alla Protezione civile di allestire un primo campo base con le tende riscaldate in località Schiavonia “semplicemente da un punto di vista prudenziale” e ha annunciato in serata una ordinanza ad hoc.

“Seguiamo ora dopo ora l’evolversi della situazione, in contatto con il commissario Borrelli e il ministro Speranza. Per noi l’allerta è massima e ci stiamo preparando a un’eventuale emergenza più importante. Combattiamo un virus, per cui l’attenzione è totale”. Lo aveva detto solo poche ore fa, il presidente della Regione del Veneto, dopo aver saputo dei casi di contagio in Lombardia.“In caso di necessità – aveva aggiunto il Governatore – siamo pronti a intervenire su più piani e a tutti i livelli, anche in modo drastico se ve ne fosse bisogno. Già ora, comunque, interveniamo con tutte le azioni necessarie al minimo sospetto, anche che un cittadino veneto possa aver avuto contatti con persone infette o provenienti da zone infette”.

La Direzione Prevenzione dell’Area Sanità e Sociale della Regione aveva emesso oggi una nota di aggiornamento della situazione, sottolineando che “tutte le azioni previste per le emergenze di sanità pubblica secondo le indicazioni date dal Ministero della Salute, in linea con le indicazioni degli organismi internazionali, mondiali ed europei sono in atto in Veneto, dove viene applicato un documento di indirizzo regionale sulla gestione dei casi sospetti, probabili e confermati, sulla gestione dei contatti, sui percorsi dei pazienti che si rivolgono al pronto soccorso, al medico di medicina generale e al 118, sulle indicazioni del laboratorio di riferimento regionale dell’Azienda Ospedaliera di Padova, sulle misure di disinfezione e sul flusso di segnalazione dei casi”.

La nota forniva anche alcuni dati aggiornati: il laboratorio di riferimento regionale di Padova, che riesce a fornire il risultato del test in sole tre ore (e si sta lavorando perché tutti gli ospedali Hub della Regione utilizzino lo stesso tipo di test) ha finora – prima del precipitare della situazione in serata – effettuato 137 test per la conferma diagnostica, che sono risultati tutti negativi. Erano stati ricoverati nei reparti ospedalieri di malattie infettive 9 casi sospetti, riferiti a soggetti che presentavano lieve sintomatologia respiratoria e che rientravano da aree a rischio della Cina. Tutti erano risultati negativi ai test di laboratorio. Come da indicazioni della Circolare Ministeriale, i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti fino alla scuola superiore di secondo grado che, nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia, sono stati sottoposti ad una sorveglianza sanitaria attiva ed è stata favorita l’adozione della permanenza volontaria fiduciaria a domicilio. Finora i bambini e adulti in isolamento fiduciario sono 77.

Più in generale, le misure adottate dalla Regione hanno previsto l’immediato aggiornamento dei Cesp (Comitato di Emergenza di Sanità Pubblica) e Gorr (Gruppo operativo a Risposta Rapida) delle Aziende Ulss del Veneto, istituiti nel 2012, e l’istituzione con il Ddr 3 del 30 gennaio scorso di una task force regionale composta da rappresentanti delle Unità Operative Malattie infettive, da Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione, Direttori Servizi Igiene Sanità Pubblica, referenti delle professioni sanitarie per adottare le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia in modo organizzato e uniforme sul territorio regionale.

Sono state prontamente trasmesse alle Aziende Ulss e ospedaliere e alle Associazioni delle strutture private accreditate tutte le circolari ministeriali pervenute con le indicazioni regionali per la loro attuazione con la richiesta di diffonderle anche ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Sono stati convocati urgentemente sia i Direttori delle Unità Operative Malattie Infettive, Dipartimenti di Prevenzione,  Servizi igiene sanità Pubblica e Laboratorio Regionale di Riferimento sia i Direttori Sanitari. Sono stati poi diffusi alle Aziende Ulss, Aziende Ospedaliere, strutture private accreditate, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, i materiali informativi predisposti dal Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità. È stata inoltre predisposta un’apposita sezione del sito web regionale dedicata all’epidemia di Nuovo Coronavirus (2019-nCoV) con lo scopo di informare la popolazione sulla situazione internazionale e  le precauzioni da adottare.