I tamponi potranno essere decisi da medici di base e pediatri. L’ok della Regione Veneto

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L'ingresso del Servizio di continuità assistenziale, meglio conosciuto come Guardia Medica, all'ex Boldrini di Thiene

Arriva a distanza di due mesi e mezzo dalla genesi dell’epidemia in Veneto il “permesso” formale di prescrivere i tamponi di verifica sul coronavirus ai medici di base e pediatri convenzionati con le varie Ulss del territorio. Un provvedimento che vede la Regione capofila in questo senso, forte degli oltre 420 mila test orofaringei effettuati (alla data di ieri) finora, buona parte dei quali nell’ultimo mese dopo gli screening a tappeto negli ospedali e case di riposo. Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, la Giunta ha approvato il via libera. La procedura sarà gratuita per l’utente.

Fino ad oggi, il meglio conosciuto come “medico di famiglia” non aveva facoltà di richiedere direttamente il protocollo di verifica del contagio da Covid-19. In prima persona poteva solamente effettuare una segnalazione poi valutata da colleghi specialisti del servizio di Igiene e Sanità delle rispettive Ulss. Lo stesso principio valeva per il servizio di continuità assistenziale (guardie mediche).

Ai medici specialisti di Igiene spettava l’ok definitivo per prescrivere il tampone ai pazienti non ricoverati con sospetto di infezione dal virus Sars-CoV2. Di fatto, la novità porterà a uno snellimento procedurale e a un ampliamento della popolazione da testare, reso possibile dall’ampliamento della disponibilità di tamponi e reagenti a disposizione, e dal potenziamento e velocizzazione dei laboratori di analisi.

“Si tratta di una procedura esente dal ticket – premette l’assessore Lanzarin – che si effettua inserendo uno specifico codice, denominato 5G1, nel momento della compilazione
della ricetta dematerializzata. Per semplificare le cose alla gente, l’operazione di
immissione del dato nel sistema informatico non sarà più eseguibile solo da parte del
medico specialista di area di igiene e sanità pubblica, ma anche dai dottori di medicina
generale e dai pediatri di libera scelta. Non sarà quindi più necessaria la prescrizione
specialistica”.