Regionali, veneti alle urne per il dopo-Zaia: ecco la guida al voto

4.296.562: a tanto ammonta il numero dei cittadini e cittadine veneti che, domenica 23 e lunedì 24 novembre, saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente della Regione e i quarantanove nuovi componenti del Consiglio regionale. Gli elettori, muniti di un documento di identità valido e della tessera elettorale, potranno votare ai seggi dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì.
Quattro le opzioni di voto previste. Si potrà votare per un solo candidato presidente, tracciando una croce sul nome di quest’ultimo oppure sul contrassegno posto a fianco del nome. In tal caso, il voto verrà espresso anche a favore della coalizione che sostiene quel candidato presidente. Sarà anche possibile votare per un candidato presidente e per una delle liste ad esso collegate, tracciando una croce sul simbolo della lista in questione ed esprimendo o meno le preferenze.
In alternativa, si potrà votare solamente per una lista tracciando una croce sul simbolo che ad essa corrisponde. In questo caso, il voto verrà espresso anche a favore del candidato presidente sostenuto da quella lista. Contemplata, infine, è pure la possibilità del voto disgiunto. In altre parole, si potrà votare per un candidato presidente e per una lista a lui non collegata, sempre tracciando una croce sui simboli corrispondenti.
Per quanto riguarda le preferenze, se ne potrà esprimere anche una soltanto per i candidati consiglieri regionali, scrivendo il cognome oppure, in caso di omonimia, il nome e il cognome sulle righe presenti a fianco al simbolo della lista, senza indicare quest’ultima o il candidato presidente. Qualora si esprimessero due preferenze, i candidati consiglieri devono appartenere alla medesima lista ed essere di sesso diverso. Se i candidati consiglieri sono dello stesso sesso, la seconda preferenza verrà annullata. In caso venga espressa una sola preferenza in uno spazio diverso da quello della lista di appartenenza, il voto sarà comunque considerato valido. In tal caso, questo verrà assegnato al candidato consigliere, alla lista a cui appartiene e al candidato presidente collegato alla lista in questione.

Sono cinque i candidati che si contenderanno lo scranno più elevato di palazzo Balbi. Sul versante del centrodestra, Alberto Stefani è sostenuto da una coalizione che comprende Lega, Fratelli d’Italia, Unione di Centro, Noi Moderati, Forza Italia e Liga Veneta. Il suo sfidante principale, Giovanni Manildo, gode dell’appoggio del centrosinistra, e in particolare di Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Rifondazione Comunista, Volt Europa, Le Civiche Venete, Movimento 5 Stelle e Uniti per Manildo. A completare la rosa dei candidati a presidente ci sono Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Riccardo Szumski (Resistere Veneto) e Fabio Bui (Popolari per il Veneto).
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