Veneto/Covid, pronti i tendoni riscaldati. Zaia: “Imbarazzante vedere le piazze piene”

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Un momento della conferenza stampa odierna

I contorni tra il colore giallo e arancione sfumano di giorno in giorno in Veneto. La crescita progressiva – ma non esponenziale – rimane certificata anche lunedì dai dati del bollettino, sull’ordine di 100 ricoveri e 10 pazienti gravi in terapia intensiva al giorno in media nell’ultima settimana. Cresce la preoccupazione anche nella parole del governatore Luca Zaia, nel corso del punto stampa.

“Il nostro sistema sanitario – ha affermato – è organizzato e sta tenendo ma oltre un certo limite non può andare: la fotografia valida per oggi non so se sarà ancora valida tra 10 giorni. Va capito che è un problema sociale, non individuale di chi si ammala. Se passasse questo ultimo principio saremo davvero nei guai. Ricordiamoci che 2.500 morti finora in Veneto sono l’equivalente di uno dei nostri paesi, come fosse stato cancellato. Senza la collaborazione dei cittadini non ce la faremo mai!“.

Doppia riunione stamattina per il presidente regionale, sia con il Comitato di Crisi che con i direttori generali delle Ulss del Veneto, in videoconferenza. Al termine dei quali Zaia si è presentato ai microfoni, annunciando in primis l’allestimento dei tendoni mobili esterni, previsti fuori dagli ospedali, la cui supervisione sarà affidata all’assessore alla Protezione Civile Gianpaolo Bottacin. Saranno riscaldati in ragione della rigidità delle temperature e sanificati a ciclo continuo, utilizzati per il pre-triage o come punti d’appoggio per i sanitari o per le prime cure a seconda delle necessità più impellenti.

Rimarcato il ruolo nevralgico del singolo cittadino nel corso di una conferenza dai toni determinati, che si è aperta con una considerazione a muso duro: “Imbarazzanti le foto che girono di piazze strapiene nel week end – rincara Zaia – dove si vive come non ci fosse un domani, dove una volta chiuso un posto per ordinanze o decreti se ne cerca un altro per far festa da parte di qualcuno. Per colpa di pochi rischiamo di rimettercene tutti. Zona Gialla o arancione? Per la situazione ospedaliera attuale è corretto mantenere lo stesso status quo, ma guardando fuori, sono preoccupato: c’è ancora chi pensa che sia tutto un’invenzione e chi si sta dando alla pazza gioia. Bisogna aver rispetto per le persone che soffrono e stanno male, e per gli operatori della sanità che rischiano la propria vita per venirne fuori. E’ un grido d’allarme non mio ma dei veneti, ci arrivano ondate di segnalazioni ogni giorno”.

Il succo del discorso viene riassunto in un nuovo e significativo detto rispolverato dai banconi degli esercizi pubblici di qualche anno fa: “per colpa di qualcuno non si fa più debito a nessuno“. E il Covid-19 non fa sconti nè favori, come ribadito ancora una volta dall’amministratore. “Sia ben chiaro – aggiunge il governatore appena rieletto -, ok lo spritz o la castagnata ma andate a passeggiare dove non c’è gente, oppure state a casa, non vi viene chiesto un sacrificio per la vita. Oppure ci diamo appuntamento in ospedale, ognuno dei quali arriva a un punto di non ritorno nell’erogare servizi e prestazioni. Poi magari qualcuno si meraviglierà vedendo dei letti nei corridoi come in altri parti d’Italia”.

I numeri. Sono 81.492 i cittadini della regione contagiati dall’inizio dell’epidemia in Veneto, 2.223 in più rispetto a domenica mattina, con 53.145 attualmente positivi, mentre 15.111 persone permangono in isolamento. Ad avvicendarsi a chi ci entra le 1.447 uscite dalla quarantena e le 27 in via di guarigione o guarite dal coronavirus, dimesse dagli ospedali. Dove sono entrati tra sabato e domenica in 113 nuovi pazienti ora assistiti nei reparti-Covid, con saldo negativo – ma significa posti letto occupati in più – di circa 80 malati aggiuntivi. In totale, oggi, sono 1.580 i ricoverati, di cui nelle terapia intensive 203 (+10). In tutto sono 520 i malati gravi, tra patologie ordinarie e affetti da coronavirus, in rianimazione negli ospedali del Veneto. Di questi il 95% risultano ancora positivi. Ancora alto il numero dei decessi, sono stati 22 nelle ultime 24 ore.