Zaia, appello a Draghi: “Rinegoziare il Pnrr per affrontare il caro-bollette”

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“L’articolo 21 prevede la possibilità di rinegoziare il Pnrr in caso al mutare delle condizioni socio-economiche, invito il presidente Mario Draghi a farlo, perché se aspettiamo che il pachiderma Europa si muova non arriveremo alla fine del progetto”.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia lancia un appello a Mario Draghi, premier uscente, delegittimato nel suo ruolo a “capo” del paese anche dalla Lega, che ora anche attraverso le parole del segretario nazionale Matteo Salvini ha fatto un passo indietro per dare “pieno mandato a Draghi mettendo in atto un armistizio contro il caro-bollette”.
Evitare le speculazioni del mercato, che “gioca” sulle previsioni al rialzo del costo del gas, è secondo il presidente della Regione Veneto un’azione da compiere subito.

“Europa legittima le speculazioni”
“La fornitura del gas dalla Russia – spiega Zaia – è quasi da monopolio. Stiamo subendo le speculazioni di chi vende prodotti finanziari scommettendo sul rialzo del prezzo del gas. Se l’Europa non mette un tetto al prezzo del gas significa che legittima queste speculazioni. Bisogna mettere un tetto del gas. La borsa tratta il 90% del valore del gas e in queste ore si vendono prodotti finanziari, si fanno scommesse su quale sarà il prezzo del gas nei prossimi mesi”.
Turismo a rischio
Il caro-bollette, dovuto all’aumento del costo dell’energia elettrica sta mettendo a rischio anche il turismo veneto, con il suo 10% del Pil regionale e i suoi 18 miliardi di euro di indotto.
Zaia si è detto fortemente preoccupato: “Molte imprese, alberghi o ristoranti apriranno al minimo o chiuderanno addirittura. La situazione è al limite, il costo dell’energia è basilare in tema di turismo”.

“Rinegoziare il Pnrr per mutate condizioni socio-economiche”
“Ritengo che la rinegoziazione del Pnrr sia da prendere in considerazione – ha dichiarato Zaia nell’incontro con la stampa di oggi a Palazzo Balbi –. Il Pnrr vale 230 miliardi di euro e il valore dell’intervento del governo sul fronte energetico è di 30 miliardi. Cioè, se stabilizzassimo i costi al livello del pre-conflitto ci servirebbero 30 miliardi di euro”.
Secondo il governatore, “oggi la priorità è lavorare per affrontare il costo dell’aumento delle bollette. Anche lo stipendio in più che viene promesso non basterà per coprire quei 2.000 euro che le famiglie dovranno sborsare in più per le bollette”.
Da qui l’appello a Draghi: “Se aspettiamo che si muova il pachiderma Europa non arriviamo alla fine del progetto, il costo della vita aumentato del 10%”.