Zaia, “spettacolo immondo” le folle nei centri storici, ad Asiago e sulle Dolomiti

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L’aspetto più negativo è che i numeri si stanno muovendo di nuovo e gli sforzi fatti finora rischiano di venire vanificati“. Lo ha detto il presidente regionale Luca Zaia nel corso della conferenza stampa di stamattina, dopo un confronto con il ministro della Sanità avvenuto stamattina. Per quanto riguarda il Veneto, dopo la consueta carrellata di dati, si susseguono più temi che riguardano il movimento esasperato dei veneti nel corso del week end – “una sconfitta di tutti” lo ha definito -, incuranti delle raccomandazioni sugli assembramenti, e il confronto tra le due ondate epidemiche su malati ricoverati (circa mille in più rispetto al “picco”  a inizio primavera) e assistiti in terapia intensiva.

E’ uno spettacolo immondo – questa la dichiarazione più forte – le serie di segnalazioni dei serpentoni di auto, dei parcheggi pieni, ad Asiago, sulle Dolomiti e nelle città principali prese d’assalto. Dal punto di vista comunitario è una sconfitta, anche se è un fenomeno che tocca tutte le città italiane, non solo quelle venete”.

L’approfondimento che introduce la prima conferenza stampa di commento della settimana analizza i dati attuali e quelli registrati a cavallo dei mesi di marzo e aprile. “Oggi siamo ancora su una curva di timido rallentamento – così Zaia -, che indica una direzione ma la pressione sul sistema sanitario rimane importante. Il picco si è raggiunto il 31 marzo scorso con 356 terapie intensive, oggi sono 373, più 207 malati gravi non infetti dal coronavirus. Per i ricoverati con Covid il giorno dopo, il 1 aprile, con 2.028 pazienti ospedalizzati, oggi 3.267, oltre mille in più. C’è molto turn over nei letti di ospedali ma tanti che si infettano e si ammalano. Verona è la provincia più in difficoltà, che andrà inevitabilmente incontro a restrizioni dei servizi ospedalieri, un piano che potrebbe contrarre il 30% dei servizi, mantenendo le urgenze e le sale operatorie”.

Il comportamento della popolazione rimane ondivago nei giudizi che si raccolgono da più parte. “La stragrande maggioranza dei veneti sta rispettando le regole, per loro interesse, non per fare un favore a me. Quelli che hanno capito che così facendo preservano la propria salute, quella degli altri e l’erogazione dei servizi sanitari ordinari”. Previsto oggi un incontro in videoconferenza con i sindaci delle città capoluogo di provincia alle 14.30, per un confronto diretto e raccolta di considerazioni utili a studiare un piano comune di intervento sul tema degli assembramenti.

Un accenno sulla prospettiva di lockdown reale, citando il giro di vite imposto dal Governo Merkel in terra tedesca, con 11 miliardi deliberati per ristorare al 90% le attività penalizzate dalle chiusure, previste dal 16 dicembre al 10 gennaio 2021, in pieno periodo di festività natalizie. “Se in questo paese ci fosse la possibilità dei ristori pronti e immediati come accade in Germania – chiosa Zaia – sarebbe più facile intervenire e dialogare”.