Al vicentino Massimo Pasinato il Trofeo Arbiter, per la migliore sartoria maschile

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Per il secondo anno consecutivo la medaglia d’argento del Trofeo Arbiter, destinato ai migliori sarti d’Italia, è stata conferita a Massimo Pasinato dell’omonima sartoria di Vicenza, in via Battaglione Monte Berico. Il riconoscimento è stato assegnato durante la “Milano su Misura”, kermesse che si è tenuta l’8 e il 9 ottobre all’Hotel Principe di Savoia Dorchester Collection dedicato al meglio dell’eccellenza artigianale Made in Italy. «Anche in questa seconda edizione del Trofeo Arbiter abbiamo conquistato la medaglia d’argento. Con un tema completamente differente, una diversa giuria e nuovi tessuti, siamo stati confermati al vertice del mondo sartoriale italiano – si legge sulla pagina Facebook della Sartoria Pasinato -. Un buon sarto è colui che riesce a dare continuità e qualità al suo lavoro. E tale piazzamento ci conferma che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Grazie ad Arbiter per questa bella opportunità».

I complimenti a Massimo Pasinato sono arrivati anche dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Con questo premio il maestro Pasinato ha saputo affermare il prestigio della tradizione sartoriale veneta tra i maestri del settore. Mi congratulo con il nostro sarto vicentino che ha seguito le orme della madre, sarta anche lei, e lavorando con passione e con impegno è riuscito ad affermarsi tra i nomi di eccellenza della sartoria maschile. Mi auguro che riesca a trovare ragazzi disposti a
diventare apprendisti nel suo atelier, portando avanti la tradizione della sartoria
vicentina”.

A fare eco al governatore l’assessore regionale al lavoro e formazione Elena Donazzan: “Giovane artigiano vicentino, ha attirato anche sul Veneto i riflettori dell’alta sartoria maschile. Quando andai a trovarlo nel suo atelier dopo la primissima affermazione, quando si qualificò secondo ma a fianco di figure storiche della grande sartoria napoletana e milanese ho colto tutta la passione e la capacità che lo
animavano fin da giovanissimo. Figlio d’arte, infatti, ha appreso la professione dalla
madre sarta. Oggi ha dimostrato che si possono raggiungere livelli più che
ragguardevoli seguendo le proprie inclinazioni con impegno. Un successo che spero
possa essere di esempio molti.

“Massimo, infatti, sta cercando apprendisti ma non trova giovani interessati. Le scuole della formazione legate alla moda, infatti, sono frequentate da tanti ragazzi certamente dotati di creatività, fantasia e voglia di fare ma che progettano di impegnarsi in altri ambiti dello stile, magari che non hanno grandi prospettive occupazionali – aggiunge Donazzan -. La realtà della grande sartoria maschile, invece, offre interessanti opportunità perché attrae il mondo del lusso e il mercato straniero. Mi auguro che in molti possano innamorarsi di questa professione”.