Chiude in anticipo – causa epidemia – la mostra “Ritratto di Donna” in Basilica

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Un dettaglio della locandina della rassegna in chiusura

Chiude i battenti rassegna “Ritratto di donna, il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”, la mostra curata da Stefania Portinari e realizzata dal comune di Vicenza (assessorato alla cultura e Musei Civici), dal Palladio Museum, dal Teatro Comunale di Vicenza, in collaborazione con Accademia Olimpica e Fondazione Giuseppe Roi. Era stata inaugurata lo scorso 5 dicembre 2019 in Basilica Palladiana e, di fatto, stoppata dall’emergenza coronavirus. Una chiusura anticipata rispetto alla data prevista del 4 maggio, almeno sulla carta, ma da due mesi ormai l’ingresso alla proposta culturale era stato interdetto al pubblico, in rispetto delle misure di contenimento del contagio. Più di 26 mila persone hanno potuto gustarsi la rassegna prima del blocco, mentre la proiezione dei visitatori totali, tenendo conto delle prenotazioni, si assestava a 62 mila unità.

“Con grande rammarico e un profondo senso di tristezza – spiega il sindaco del capoluogo berico Francesco Rucco – dobbiamo arrenderci di fronte all’emergenza sanitaria del Covid-19. Lo facciamo però con la convinzione di aver indicato per il futuro una nuova prospettiva culturale attraverso il coinvolgimento e la collaborazione delle principali istituzioni della città che hanno saputo, con capacità e competenza, rappresentare e valorizzare al meglio la storia, l’arte e l’architettura offrendo a Vicenza un evento espositivo di altissimo livello”.

Rinviata al prossimo anno, secondo buon senso, la seconda esposizione originariamente in calendario per il 2020, intitolata “Dietro le quinte del Rinascimento. Fare arte nel Veneto di terraferma (1550-1616)”. A seguire il terzo atto del progetto “grandi Mostre”, vale a dire “Tebe nel Nuovo Regno”, in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

Un arco di tempo quello dedicato a “Ritratto di Donna”, circa di tre mesi effettivi appena, che non hanno reso pieno merito al valore artistico, storico e culturale della rampa di lancio del ciclo di esposizioni in Basilica. Elogi diffusi da parte del pubblico vicentino, di turisti dal fine palato artistico e di centinaia di turisti in visita a Vicenza e in Veneto, rimangono un prezioso omaggio che conferma il buon lavoro svolto. “Un evento che stava crescendo di giorno in giorno – continua il sindaco – e si avviava verso gli ultimi mesi di apertura con ottime prospettive e che Vittorio Sgarbi, uno dei più grandi critici d’arte italiani, ha definito, durante la sua visita nello spazio solenne della Basilica, la mostra più ricca e sofisticata che Vicenza abbia avuto negli ultimi anni”. Un’esposizione di qualità, un’esperienza comunque positiva e una rete di partner consolidata dal grande lavoro nel dietro le quinte e nella comunicazione: questi ed altri gli aspetti “incamerati” in vista della ripresa futura e di nuovi allestimenti che onorano la città e la cornice del centro storico di Vicenza.

Opera di Ubaldo Oppi