Coca cola e… cocaina al bancone: il Bar Aurora chiude su ordine del questore

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Dopo il blitz della Guardia di Finanza di Vicenza al “Bar Aurora” in città in zona piscine comunali, con il sequestro di droga (cocaina) e la denuncia di una barista e cameriera che fungeva da “cocamat” su richiesta dei clienti, arriva anche l’ordinanza della Questura berica che impone la chiusura per 15 giorni consecutivi dell’esercizio pubblico.

Il locale di via Ferrarin dovrà quindi tenere le serrande abbassate e non potrà ricevere né clienti “normali” né quelli dediti al consumo della polvere bianca, in attesa di eventuali altri provvedimenti di natura amministrativa. I sigilli sono stati apposti oggi nella prima mattina.

La scorsa settimana il comando delle Fiamme Gialle del capoluogo berico aveva reso noto l’esito del sopralluogo mirato, dopo che si era venuti a conoscenza nei mesi scorsi di un traffico sospetto di stupefacenti negli ambienti della droga in città. Appostamenti all’esterno e all’interno del locale, osservazioni meticolose e indagini varie avevano portato ad andare “a colpo sicuro” al momento dell’irruzione e dell’ispezione, risalente alla metà di febbraio.

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Il blitz, oltre al sequestro della cocaina, aveva portato all’arresto della donna, trovando le dosi preconfezionate nell’appartamento soprastante al locale, ad uso comunque dell’attività di ristorazione. Si parla di 56 grammi recuperati nella disponibilità della barista, ma le stime sulla sostanza ceduta ai “nasi bianchi” vicentini parlano di ben altro, per un giro di affari di svariate migliaia di euro.