Covid/Vicenza, al San Bortolo primo decesso in provincia della “quarta ondata”

Ospedale S. Bortolo di Vicenza (immagine da pagina ufficiale FB)

Si torna malinconicamente ad arrendersi alle conseguenze del Sars-Cov-2 nel reparto di terapia intensiva speciale dell’ospedale di Vicenza, che registra dopo  settimane un nuovo decesso correlato all’infezione delle vie respiratorie. Si tratta di un uomo, un vicentino, di circa 65 anni, che da una decina di giorni era stato ricoverato al San Bortolo prima in infettivologia, per poi venire intubato e assistito in rianimazione dall’aggravarsi repentino delle condizioni di salute.

Era l’unico paziente in cura intensiva nel mese di luglio nel centro sanitario del capoluogo e, come confermato dalla direzione generale dell’Ulss 8 Berica nel corso di un’intervista a un’emittente televisiva locale, non si era vaccinato. L’identità dell’ennesima vittima della pandemia nella provincia vicentina, la prima riscontrata in quella che in tanti definiscono ora come “quarta ondata“, è rimasta sotto riserbo, nel rispetto del dolore dei familiari.

La “resa” risalirebbe all’arco di tempo tra venerdì e sabato mattina: il pensionato vicentino costituisce l’unico decesso in Veneto nelle 24 ore precedenti a domenica, secondo il report quotidiano diffuso ieri mattina da Azienda Zero per conto dell’ente regionale. Sul fronte dei ricoveri di malati ancora positivi al virus, nel Vicentino dopo aver pianto il lutto sopra descritto permangono dunque 4 cittadini sotto osservazione e cura, tutti in area non critica: due ospiti a Santorso e uno a testa nelle strutture mediche di Lonigo e Bassano del Grappa. Il dato riferito al Veneto indica in 76 unità i pazienti ricoverati (+2), di cui 61 non gravi e 15 in terapia intensiva.

Secondo quanto dichiarato dal presidente Luca Zaia venerdì in conferenza stampa, uno tra loro aveva copertura vaccinale ma incompleta – un 54enne ammalatosi dopo la prima dose iniettata -, tutti i restanti non sarebbero vaccinati. I nuovi positivi inseriti in database del sistema sanitario alla luce dei tamponi processati nelle 24 ore precedenti al dato pregresso sono +69 in provincia (+64 il giorno prima), numero che aggiorna il dato più saliente sugli “attualmente positivi” a 1.193 cittadini. Meno della metà rispetto a Verona e provincia (2.451), il bacino più colpito, e il quarto in ordine di grandezza in regione alle spalle di Treviso e Padova su cifre che si discostano di poche decine.

Sul fronte delle vaccinazioni anche in Veneto si registra un’impennata di richieste di prenotazione, come nel resto d’Italia, dopo le misure contenute nel decreto firmato da Mario Draghi che contiene le restrizioni legate all’utilizzo del cosiddetto Green Pass in locali pubblici, palestre, eventi dal vivo e altre situazioni considerate a rischio. Come noto, la risposta del popolo no-vax e di chi non accetta l’imposizione del siero anticoronavirus si è manifestata nelle piazze italiane nella giornata di sabato, con migliaia di adesioni alla protesta di massa. Sabato sono state circa 41 mila le dosi inoculate nelle sette province venete, consentendo di completare il ciclo di protezione dal Covid-19 per 2 milioni e 444 mila veneti.