Diverse centinaia in corteo per i boschi minacciati dal Tav: idranti per impedire l’accesso al cantiere


Mille per i manifestanti, diverse centinaia per la questura: sono i numeri della manifestazione che ieri pomeriggio, 12 luglio, ha toccato il quadrante Ovest di Vicenza, con un corteo di attivisti e cittadini a salvaguardia dei boschi minacciati dal cantiere Tav, che si è mosso da piazza del Mercato Nuovo verso il bosco di Ca’ Alte, attraversando il quartiere dei Ferrovieri. Una manifestazione convocata all’indomani dello sgombero del presidio chee era presente nell’area di cantiere in zona Ferrovieri.
Il corteo, colorato e pacifico, ha chiesto la tutela della salute e dell’ambiente, contro il Tav, l’inquinamento e i cantieri invasivi. Obiettivo: salvare i boschi di Ca’ Alte e Lanerossi, spazi urbani ricchi di biodiversità.
Alla fine del corteo, alcune attiviste hanno ricoperto via Maganza di edera, altre hanno raggiunto il cantiere dall’argine del fiume sventolando le bandiere de “I boschi resistenti”. Un terzo gruppo, in abiti da contadine, ha organizzato una semina collettiva di erbe infestanti per riportare il verde nell’area di cantiere, tentando di smontarne le recinzioni sotto un massiccio uso dell’idrante da parte della polizia. Fallito il tentativo di raggiungere l’area di cantiere, presidiata dalle forze dell’ordine, poco dopo le 18 il corteo si è sciolto.
Dopo lo sgombero (23 denunciati) , sabato la manifestazione per i “boschi che resistono” alla Tav